SRI LANKA: CAPO DELLA PRIGIONE CONDANNATO A MORTE PER L’OMICIDIO DI UN DETENUTO

12 gennaio 2022:

Un alto dirigente carcerario dello Sri Lanka è stato condannato a morte il 12 gennaio 2022 in relazione alle uccisioni di 27 detenuti, avvenute con modalità simili a un’esecuzione.
L'Alta Corte di Colombo ha condannato a morte il commissario per le prigioni Emil Lamahewage, scagionando invece il suo co-imputato, il poliziotto Moses Rangajeewa, per le uccisioni avvenute nel novembre 2012.
I due erano stati incriminati nel luglio 2019 per gli omicidi avvenuti nella principale prigione di Welikada, nella capitale Colombo. Un totale di 27 detenuti furono eliminati a colpi di arma da fuoco, tuttavia sono state raccolte prove solo per otto delle uccisioni.
Un funzionario del tribunale ha affermato che il collegio di tre giudici ha condannato a morte il capo della prigione di Welikada, riconoscendolo responsabile dell'omicidio di un detenuto.
I commandos della polizia furono usati per sedare una rivolta a Welikada e disarmare i detenuti che avrebbero preso le armi dall'armeria.
Secondo il procuratore di stato, otto detenuti furono chiamati per nome e uccisi, come in un’esecuzione. Anche altri prigionieri furono eliminati con armi da fuoco.
Successivamente sarebbero state introdotte armi per far sembrare che le vittime avessero tentato di sparare alle guardie carcerarie, secondo i documenti del tribunale, che non chiariscono però chi abbia ordinato gli omicidi.
Le uccisioni provocarono la condanna internazionale dell'allora governo del presidente Mahinda Rajapaksa, attuale primo ministro, che ha anche dovuto affrontare restrizioni per violazioni dei diritti commesse negli ultimi anni della guerra con i Tamil, durata 37 anni e terminata nel 2009.
Alcuni dei detenuti uccisi si trovavano in carcere per rapine nel museo nazionale dello Sri Lanka e in un tempio.
Il massacro del 2012 è stata la peggiore violenza carceraria nello Sri Lanka da quando 50 detenuti furono uccisi a colpi di arma da fuoco in una rivolta nel luglio 1983.