06 Dicembre 2019 :

Lee Hall, 53 anni, bianco, è stato giustiziato per elettrocuzione. Era stato condannato a morte nella Hamilton County nel 1992 per aver ucciso, il 16 aprile 1991, dandole fuoco con della benzina, la ex fidanzata Traci Crozier, 22 anni, bianca. Hall era stato uno dei detenuti che avevano indetto una causa collettiva contro il protocollo di iniezione letale dello stato, causa che è ancora in corso. Poiché il suo reato era antecedente al 1999, aveva la possibilità di scegliere in alternativa la sedia elettrica, cosa che Hall ha fatto. Gli ultimi ricorsi dei suoi avvocati sull’incostituzionalità del protocollo di iniezione letale e sul fatto che l’imputato fosse ormai completamente cieco sono stati tutti respinti. L’esecuzione sembra non abbia presentato inconvenienti. I testimoni hanno fatto riferimento a una “leggera traccia di fumo bianco” che si è sprigionata dal capo di Hall. Hall ha rilasciato una dichiarazione scritta, letta dal suo avvocato dopo l’esecuzione, in cui si diceva dispiaciuto per il dolore arrecato ai parenti della vittima. Hall è il 3° detenuto giustiziato quest’anno in Tennessee, il 12° da quando lo stato ha ripreso le esecuzioni nel 2000, il 21° quest’anno negli Usa, e il n° 1511 da quando gli Usa hanno ripreso le esecuzioni nel 1977. Dal 1977 hall è la seconda persona definita “legalmente cieca” ad essere giustiziata, e la 162° sulla sedia elettrica.

25 Agosto 2019 :

Stephen Michael West, 56 anni, bianco, è stato giustiziato utilizzando la sedia elettrica. West era stato condannato a morte il 25 marzo 1987 con l’accusa di aver partecipato agli omicidi di Wanda Romines, 51 anni, e della figlia della donna, Sheila, 15 anni. In Tennessee le persone condannate a morte prima del 1999 possono scegliere tra iniezione letale e sedia elettrica. Fino all’ultimo West, affetto da alcune patologie mentali, ha sostenuto di essere estraneo agli omicidi, e di aver “solo” violentato la giovane Sheila perché glielo aveva imposto il suo coimputato, Ronnie Martin che era furioso dopo essere stato respinto dalla ragazza. Martin, che all’epoca aveva 17 anni (West 23) in una confessione registrata su nastro aveva dichiarato di essere stato lui ad uccidere le due donne, ma i difensori di west non hanno mai potuto far ascoltare questo nastro alla giuria popolare. Martin venne processato per primo, si dichiarò colpevole di due omicidi di primo grado, e attualmente sta scontando una condanna all’ergastolo. L’esecuzione sembra sia avvenuta regolarmente. Sul capo di West è stato posto un casco, e sul casco è stato infilato un cappuccio che ha coperto il volto dell’uomo. Alle 19,19 una prima scarica ha fatto sobbalzare il corpo, e come previsto dal protocollo, dopo alcuni secondi è stata somministrata una seconda scarica. West è stato dichiarato morto alle 19,27. Il Tennesse nel 2018 ha compiuto altre 2 esecuzioni utilizzando la sedia elettrica, quella di Edmund Zagorski (vedi NtC 1° novembre 2018) e quella di David Miller (vedi NtC 6 dicembre 2018). West diventa il 2° giustiziato di quest’anno in Tennessee, l’11° da quando lo stato ha ripreso le esecuzioni nel 2000, l’11° dell’anno negli Usa, e il n° 1501 da quando gli Usa hanno ripreso le esecuzioni nel 1977. Per il caso West, vedi anche NtC 19/11/2010.

17 Maggio 2019 :

Donnie Edward Johnson, 68 anni, bianco, è stato giustiziato. Era accusato, e in parte aveva confessato, di aver ucciso, l’8 dicembre 1984, la propria moglie, Connie Johnson, 30 anni. Venne condannato a morte nella Shelby County nel 1985. Lo scorso 3 aprile (vedi) la figlia della vittima (e sua figliastra) Cynthia Vaughn, si era rivolta al Governatore per chiedergli un incontro, e soprattutto un atto di clemenza per l’assassino della madre. Inizialmente Vaughn era stata molto favorevole alla condanna a morte di Johnson. Nel 2006, quando per la prima volta fu fissata una data di esecuzione che avrebbe dovuto avvenire sulla sedia elettrica, la stampa riporta una sua dichiarazione: “Voglio che quel balordo bruci”. Dopo che quella esecuzione fu rinviata, Johnson cercò un contatto con la figliastra. Nel 2012 i due si incontrarono. In un passaggio della petizione di clemenza. Vaughn descrive la sua visita come rivelatrice. "Dopo aver finito di raccontargli tutti gli anni di dolore e sofferenza che mi aveva causato, mi sono seduta e ho sentito una voce. La voce mi ha detto: "Ecco, lascia perdere". "La frase successiva che è uscita dalla mia bocca ha cambiato la mia vita per sempre. "L'ho guardato, gli ho detto che non potevo continuare a odiarlo perché l’unico risultato che stavo ottenendo era uccidere me invece che lui. Poi ho detto: "Ti perdono". Nell’illustrare alla stampa la richiesta di clemenza rivolta al governatore Bill Lee, i suoi avvocati avevano evidenziato che Johnson, già dopo i primi mesi di carcere, si era avvicinato molto alla religione, e nel corso degli anni, in qualità di seguace della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno, è diventato un punto di riferimento per gli altri detenuti. I suoi legali hanno evidenziato che la chiara conversione cristiana dell’imputato, e la fede cristiana nel nome della quale la figlia della vittima ha espresso il suo perdono dovrebbero trovare ascolto nel governatore, che nella sua campagna elettorale aveva fatto molto leva sui valori cristiani. "Questa è una storia con tre capitoli", ha detto il reverendo Charles Fels, uno degli avvocati di Johnson, durante una conferenza stampa. "La Redenzione, questo è Don. Il Perdono, questa è Cynthia". "Il terzo e ultimo capitolo è la Misericordia, e questo è per il Governatore dello stato del Tennessee." Ma il Governatore non ha concesso clemenza, e oggi Johnson è diventato il 1° giustiziato dell’anno in Tennessee, il 10° da quando lo stato ha ripreso le esecuzioni nel 2000, il 7° dell’anno negli Usa, e il n° 1497 da quando gli Usa hanno ripreso le esecuzioni nel 1977.

31 Agosto 2019 :

Il Giudice Monte Watkins ha formalizzato l’accordo che annulla la condanna a morte di Abu-Ali Abdur’Rahman, commutandola in 3 ergastoli da scontare consecutivamente. Abdur’Rahman, 68 anni, nero, era stato condannato a morte nel 1987 dopo essere stato riconosciuto colpevole di aver ucciso, nel 1986, Patrick Daniels, e di aver ferito gravemente la moglie dell’uomo, Norma Jean Norman. L’esecuzione di Abdur’Rahman era fissata per il 16 aprile 2010. I difensori contestavano il fatto che all’epoca del processo la pubblica accusa avesse fatto escludere irregolarmente dalla giuria popolare 3 candidati di colore. L’attuale Procuratore Distrettuale della Davidson County, Glenn Funk, ha riconosciuto la validità dell’accusa, ed ha accettato la proposta d’accordo. Oggi il giudice Watkins ha formalizzato l’accordo.

23 Settembre 2019 :

Al termine della ripetizione del processo Andrew Lee Thomas è stato condannato a 25 anni. Thomas, oggi 46 anni, nero, ha raggiunto un accordo con la pubblica accusa, si è dichiarato colpevole di omicidio di 2° grado, ha pattuito una condanna a 25 anni, e oggi un giudice ha ratificato l’accordo. Thomas era stato condannato a morte il 14 dicembre 2001 con l’accusa di aver ucciso, nel corso di una rapina ad un furgone blindato il 21 aprile 1997, una delle guardie giurate, James Day. Il 24 febbraio 2017 (vedi) la Corte d’Appello del 6° Circuito aveva annullato la condanna a morte di Thomas a causa della condotta scorretta della pubblica accusa. La pubblica accusa, nella persona di Amy Weirich, procuratrice distrettuale della Shelby County, non solo aveva tenuto nascosto il fatto che la principale teste d’accusa avesse ottenuto una ricompensa in denaro, ma la aveva anche esortata a negare la circostanza davanti alla giuria. L’unica testimone affidabile che collocava l’imputato sulla scena del crimine, secondo la corte d’appello federale, era la ex fidanzata dell’imputato, Angela Jackson. La procuratrice Weirich aveva giocato sull’ambiguità che i 750 dollari consegnati alla testimone fossero stati consegnati materialmente non dalla pubblica accusa statale, ma da agenti del FBI, seppure prelevandoli da un fondo misto statale-federale. Thomas, condannato 16 volte per rapina, sta già scontando una condanna all’ergastolo in un carcere federale, e nei prossimi giorni affronterà un altro processo in cui potrebbe essere chiesta la pena di morte.

20 Maggio 2019 :

La Corte Suprema degli Stati Uniti NON discuterà il ricorso di un gruppo di detenuti del braccio della morte contro il protocollo di esecuzione in vigore in Tennessee. Come è noto, la Corte Suprema degli Stati Uniti riceve diverse migliaia di ricorsi ogni anno, ma i casi che vengono affrontati, scelti con criteri di importanza e urgenza, sono, tradizionalmente, circa 100 l’anno. Tutti gli altri casi non vengono respinti nel merito, ma, come si dice in questi casi, “non presi in carico”. Nel gennaio 2018 il Tennessee, prendendo atto delle difficoltà a reperire il Pentobarbital, aveva modificato il proprio protocollo prevedendo 3 farmaci: midazolam, bromuro di vecuronio e cloruro di potassio. Un gruppo di 33 detenuti del braccio della morte aveva contestato il protocollo, sostenendo soprattutto che il Midazolam (previsto un dosaggio di 500 milligrammi) non fosse abbastanza forte da evitare che il condannato sentisse il dolore dei due farmaci mortali. A febbraio si erano rivolti ad una corte statale. Quel ricorso venne respinto a luglio, e i detenuti si sono rivolti alla Corte Suprema, che per affrontare il caso ha adottato una procedura accelerata. L’8 ottobre 2018 (vedi), con un voto 4-1, la Corte Suprema di Stato ha respinto il ricorso dei detenuti ritenendo che non venisse violato né l’Ottavo Emendamento alla Costituzione Usa, né il paragrafo 16 del capitolo 1 della Costituzione del Tennessee. Oggi la Corte Suprema degli Stati Uniti ha, in pratica, reso definitiva e non ulteriormente appellabile quella decisione. Il caso è Abdur'rahman v. Parker. I detenuti che contestavano il protocollo di esecuzione erano: Abu-Ali Abdur’Rahman, John Michael Bane, Byron Black, Andre Bland, Kevin Burns, Tony Carruthers, Tyrone Chalmers, James Dellinger, Kennath Henderson, Daryl Hines, Henry Hodges, Stephen Hugueley, Akil Jahi, David Ivy, Donnie Johnson, David Jordan, David Keen, Donald Middlebrooks, Farris Morris, Pervis Payne, Gerald Lee Powers, William Glenn Rogers, Michael Sample, Oscar Smith, Charles Wright.

03 Maggio 2019 :

Gli eredi di Sedley Alley, giustiziato nel 2006, ne vogliono dimostrare l’innocenza. Aiutati da “The Innocence Project” stanno chiedendo dei test del Dna, ed hanno anche scritto al governatore Bill Lee per chiedergli di usare i suoi poteri esecutivi per ordinare che i test vengano effettuati, e nel caso dimostrino l’estraneità di Alley, di emettere una grazia postuma. Alley venne giustiziato il 28 giugno 2006 (vedi). Era accusato di aver stuprato e ucciso, nel 1985, Suzanne Collins, 19 anni. 15 giorni prima dell’esecuzione Alley aveva ricevuto dal Governatore Phil Bredesen un rinvio di 15 giorni per far effettuare nuovi test del Dna, ma i giudici però non fecero effettuare i test e, trascorsi i 15 giorni, avevano riavviato la procedura di esecuzione. Già all’epoca i difensori di Alley avevano detto che avrebbero cercato di far eseguire i test anche post-mortem. Oggi, in una conferenza stampa tenuta a Memphis, Barry Scheck, famoso avvocato e co-fondatore dell’Innocence Project, ha riassunto il caso: “Una confessione estorta, che è chiaramente in contrasto con i riscontri processuali e gli esami di laboratorio, una identificazione da parte di un testimone oculare che sembra essere altrettanto sbagliata, e, più grave di tutto, il ripetuto rifiuto di effettuare test del Dna, che se la pubblica accusa fosse stata tanto sicura della colpevolezza dell’imputato poteva benissimo far effettuare. Secondo noi, che riteniamo di aver identificato un altro possibile colpevole, i test avrebbero dimostrato l’estraneità di Alley, ma in caso diverso la pubblica accusa avrebbe potuto chiudere il caso definitivamente.” All’epoca del processo i difensori perseguirono una strategia difensiva basata sull’incapacità di intendere e di volere, nonostante l’imputato non avesse nessun precedente medico o psichiatrico. Nel 2011 la Corte Suprema del Tennessee riconobbe in parte il proprio errore, quando aveva consentito che Alley venisse giustiziato prima che venissero effettuati i test del Dna. Il nuovo tentativo di rivedere il caso ha preso spunto lo scorso anno da informazioni di polizia sul caso di un serial killer arrestato in Missouri, Thomas Bruce, il quale risulta essere stato compagno di classe della vittima in epoca prossima alla sua uccisione.

11 Aprile 2019 :

Il governatore Bill Lee (bianco, Repubblicano) oggi ha ratificato una nuova legge per ridurre i ricorsi disponibili per i condannati a morte. La nuova legge (SB 0400 - HB 0258) prevede che dopo la condanna di primo grado la sentenza passi direttamente al vaglio della Corte Suprema di Stato, saltando l’esame della Corte d’Appello statale. È improbabile che la legge abbia effetti a breve termine, la riduzione delle garanzie per i condannati a morte solleverà evidenti questioni di incostituzionalità, con ricorsi che prevedibilmente dureranno a lungo. (Vedi anche 18 e 21 marzo).

09 Aprile 2019 :

Cynthia Vaughn, figlia di una vittima, chiede un atto di clemenza per l’assassino della madre, il suo patrigno Donnie Edward Johnson. L’esecuzione di Johnson è fissata per il 16 maggio. L’uomo, 68 anni, bianco, venne condannato a morte nella Shelby County nel 1985 con l’accusa di aver ucciso, l’8 dicembre 1984, la propria moglie, Connie Johnson, 30 anni. Cynthia Vaughn non è figlia naturale di Johnson. Inizialmente Vaughn è stata molto favorevole alla condanna a morte di Johnson. Nel 2006, quando per la prima volta fu fissata una data di esecuzione che avrebbe dovuto avvenire sulla sedia elettrica, la stampa riporta una sua dichiarazione: “Voglio che quel balordo bruci”. Dopo che quella esecuzione fu rinviata, Johnson cercò un contatto con la figliastra. Nel 2012 i due si incontrarono. In un passaggio della petizione di clemenza. Vaughn descrive la sua visita come rivelatrice. "Dopo aver finito di raccontargli tutti gli anni di dolore e sofferenza che mi aveva causato, mi sono seduta e ho sentito una voce. La voce mi ha detto: "Ecco, lascia perdere". "La frase successiva che è uscita dalla mia bocca ha cambiato la mia vita per sempre. "L'ho guardato, gli ho detto che non potevo continuare a odiarlo perché l’unico risultato che stavo ottenendo era uccidere me invece che lui. Poi ho detto: "Ti perdono". Nell’illustrare alla stampa la richiesta di clemenza rivolta al governatore Bill Lee, i suoi avvocati hanno evidenziato che Johnson, già dopo i primi mesi di carcere, si era avvicinato molto alla religione, e nel corso degli anni, in qualità di seguace della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno, è diventato un punto di riferimento per gli altri detenuti. I suoi legali hanno evidenziato che la chiara conversione cristiana dell’imputato, e la fede cristiana nel nome della quale la figlia della vittima ha espresso il suo perdono dovrebbero trovare ascolto nel governatore, che nella sua campagna elettorale ha fatto molto leva sui valori cristiani. "Questa è una storia con tre capitoli", ha detto il reverendo Charles Fels, uno degli avvocati di Johnson, durante una conferenza stampa. "La Redenzione, questo è Don. Il Perdono, questa è Cynthia". "Il terzo e ultimo capitolo è Misericordia, e questo è per il Governatore dello stato del Tennessee."

23 Marzo 2019 :

Il Senato ha approvato 26-6 il ddl HB 0258 per ridurre i ricorsi disponibili per i condannati a morte. La nuova legge, proposta dal senatore repubblicano John Stevens, prevede che dopo la condanna di primo grado la sentenza passi direttamente al vaglio della Corte Suprema di Stato, saltando l’esame della Corte d’Appello statale. Il ddl passa ora alla ratifica del governatore Bill Lee, Repubblicano, che si è dichiarato favorevole alla legge. È improbabile che la legge abbia effetti a breve termine, la riduzione delle garanzie per i condannati a morte solleverà evidenti questioni di incostituzionalità, con ricorsi che prevedibilmente dureranno a lungo.

20 Marzo 2019 :

La Camera ha approvato 73-22 il ddl HB 0258 per ridurre i ricorsi disponibili per i condannati a morte. La nuova legge prevede che dopo la condanna di primo grado la sentenza passi direttamente al vaglio della Corte Suprema di Stato, saltando l’esame della Corte d’Appello statale.

18 Marzo 2019 :

La Sottocommissione Giustizia della Camera ha approvato il ddl HB 1455 per escludere dalla pena di morte gli imputati con gravi malattie mentali al momento del reato. Il dd passa ora all’esame della Commissione Giustizia.

28 Febbraio 2019 :

La Commissione Giustizia del Senato ha approvato SB 0400 che ridurrebbe i ricorsi dopo una condanna a morte. Il ddl, presentato dal senatore repubblicano John Stevens, eliminerebbe il ricorso automatico in corte d’appello e manderebbe I casi direttamente alla Corte Suprema di Stato. Contro questa impostazione ha testimoniato in Commissione un giudice della Corte d’Appello, John Everett Williams. In un iter che spesso dura decenni prima di arrivare ad una esecuzione, un ricorso in corte d’appello richiede tra i 3 e i 6 mesi. Inoltre, secondo Williams, il ddl avrebbe probabilmente l’effetto opposto, innescando una lunga serie di ricorsi di costituzionalità perché un condannato a morte si troverebbe ad avere meno possibilità di ricorso rispetto agli altri detenuti. Il ddl passa ora all’esame dell’aula. Un ddl equivalente (HB 0258) deve essere esaminato dalla Camera.