27 Febbraio 2019 :

James Hardy, 63 anni, bianco, è stato scarcerato. Era stato condannato a morte nel 1983 (formalizzato nel 1984) per aver ucciso, nel maggio 1981, su commissione di Mark Anthony Reilly, la moglie e il figlio di 8 anni di Reilly, perché l’uomo potesse intascarne l’assicurazione sulla vita. Negli anni successivi al processo, i difensori di Hardy trovarono dei testimoni che sostenevano che il vero assassino fosse stato Calvin Boyd, un uomo inizialmente coinvolto nelle indagini, che però aveva ottenuto l’immunità testimoniando contro Hardy, Reilly e un terzo imputato, Clifford Morgan. Morgan non venne processato perché nel frattempo era morto di cancro in carcere. Praticamente Boyd aveva descritto se steso come “intermediario” nello schema di omicidio su commissione, e Hardy e Morgan come esecutori. È probabile che in realtà i ruoli debbano essere invertiti. Il 26 luglio 2007 (vedi) la Corte Suprema della California aveva annullato la condanna a morte (non il verdetto di colpevolezza) di Hardy, ritenendo che fossero rilevanti i dubbi emersi dopo il processo che Hardy non avesse materialmente commesso gli omicidi, pur avendo comunque avuto un ruolo negli omicidi stessi, ruolo per il quale la Corte Suprema aveva lasciato inalterato il verdetto di colpevolezza, ma disposto una rivalutazione della pena. L’anno successivo la condanna a morte venne ridotta ad ergastolo senza condizionale. L’11 agosto 2016 la Corte d’Appello del 9° Circuito annullò il verdetto di colpevolezza per “inadeguata assistenza legale”. L’ufficio del Procuratore Distrettuale della Los Angeles County, invece di ripetere il processo, ha proposto ad Hardy un accordo: Hardy si è dichiarato colpevole per due imputazioni di omicidio di primo grado, e in cambio ha attenuto la sospensione della pena e la scarcerazione in libertà vigilata. Essendosi dichiarato colpevole, Hardy non rientra nei requisiti per essere aggiunto alla “Innocence List” del Death Penalty Information Center”.