19 Gennaio 2022 :
La Corte Suprema della Florida ha annullato il verdetto di colpevolezza e la successiva condanna a morte di Peter Avsenew perché il principale testimone dell’accusa, la madre dell’imputato, non ha testimoniato in aula ma in un video registrato, e inoltre registrato in un modo diverso dalla procedura prevista. Avsenew, 36 anni, bianco, autodefinitosi “lavoratore sessuale”, venne condannato a morte il 28 agosto 2018 (vedi) nella Broward County con l’accusa di aver ucciso, a scopo di rapina, il 25 dicembre 2010, Stephen Adams, 52 anni, e Kevin Powell, 47 anni, una coppia gay. Avsenew inizialmente sostenne di aver avuto un appuntamento con i due, ma di averli trovati già morti, e di essere fuggito, rubando le carte di credito ed altre cose, dopo esser stato preso dal panico. Dopo la sentenza di condanna emessa l’11 gennaio 2018 (vedi) da una giuria popolare, Avsenew aveva scritto una lettera alla giudice, rivendicando gli omicidi, e sostenendo di aver fatto bene ad uccidere due omosessuali, e che anzi non erano i primi, ne sarebbero stati gli ultimi. La sorella di Avsenew fu uccisa quando lui aveva 8 anni. Avsenew sostiene di aver subito abusi sessuali dal patrigno. La principale testimone dell’accusa fu la madre di Avsenew. Fu lei a chiamare la polizia dopo essersi insospettita per alcune dichiarazioni del figlio, e a riferire alla polizia dettagli importanti per risolvere il caso. Però la donna non volle testimoniare in aula, e la pubblica accusa utilizzò una sua testimonianza videoregistrata. Poiché la donna era residente in un’altra contea, l’uso di testimonianze via video è consentito, ma devono essere “in diretta”, ed inoltre il testimone deve essere messo in condizione di vedere, mentre depone, l’imputato. La Corte Suprema rimanda il caso alla Corte della Broward County.
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