USA - Più di 250 leader conservatori chiedono la fine della pena di morte.

30 Ottobre 2019 :

 

Più di 250 leader conservatori chiedono la fine della pena di morte. Più di 250 leader conservatori di tutto il paese hanno firmato una dichiarazione in cui esprimono la loro opposizione alla pena capitale per come è amministrata negli Stati Uniti e hanno lanciato un "appello ai nostri colleghi conservatori a riesaminare la pena di morte e dimostrare la leadership necessaria per porre fine a questa politica che è fallita." L’iniziativa è di “Conservatives Concerned About the Death Penalty” (CCATDP), un network di “conservatori preoccupati per la pena di morte”, che ha rilasciato la dichiarazione in concomitanza con una conferenza stampa nazionale via web il 28 ottobre 2019. Oggetto specifico della conferenza era mettere in luce gli sforzi in corso da parte dei conservatori in Ohio, Utah e Wyoming per abolire la pena di morte in quegli Stati. I firmatari della dichiarazione includono parlamentari in carica ed ex parlamentari, funzionari locali, provinciali e statali appartenenti al partito Repubblicano e Libertario (il Libertarian Party è un piccolo partito ispirato alle teorie capitaliste “pure” che, seppure con risultati elettorali altalenanti e comunque mai massicci, oggi è considerato il terzo polo politico statunitense, ndt), funzionari delle forze dell'ordine, e altri funzionari. Tra le figure riconosciute a livello nazionale nella lista ci sono Richard Viguerie (presidente di ConservativeHQ.com), l'ex governatore repubblicano dell'Illinois George Ryan, e l'ex deputato degli Stati Uniti e candidato alla presidenza Ron Paul. La dichiarazione inizia, "Siamo giunti alla conclusione che la pena di morte non funziona e non può essere fatta funzionare, non “nonostante i nostri principi conservatori”, ma a causa loro." Il testo illustra una serie di ragioni per cui i conservatori si sono sempre più allontanati dalla pena capitale, definendola "un programma di governo costoso e inefficace" che "fa troppi errori" e "non ha posto in una cultura che cerca di promuovere la vita". La dichiarazione era intesa, in parte, come risposta dei conservatori all'annuncio fatto a luglio dal governo federale statunitense dell’intenzione di riprendere le esecuzioni a dicembre, esecuzioni che erano ferme da 16 anni. Alla conferenza stampa, quattro firmatari hanno parlato degli sforzi compiuti in Ohio, Utah e Wyoming per abolire la pena di morte. Il Deputato dell'Ohio Niraj Antani, il primo repubblicano dell'Ohio a sponsorizzare un disegno di legge di abrogazione, si è descritto come pro-vita e ha detto che i suoi valori conservatori lo hanno portato a opporsi alla pena capitale. "Anche la possibilità che qualcuno venga messo a morte e che potrebbe essere innocente, credo possa essere sufficiente, per le persone a favore della vita in tutto il paese, per opporsi alla pena di morte”. Ha parlato anche il deputato del Wyoming Jared Olsen, che all'inizio dell'anno ha sponsorizzato un disegno di legge di abrogazione che è passato alla Camera e che il Senato ha respinto per pochi voti. Ha detto che gli sforzi per abrogare la pena di morte del Wyoming erano "organici", derivanti da gruppi di base in tutto lo spettro politico. Ha spiegato che la pena di morte viola i suoi principi elementari di governo, osservando che se lo stato non riesce nemmeno a consegnare la posta in maniera efficiente, non gli si dovrebbero affidare poteri così ampi come la vita le la morte dei cittadini. "Quando qualcosa di così semplice come recapitare la tua posta è così inefficace, mi fa impazzire l’idea che qualsiasi americano vorrebbe fidarsi del sistema giudiziario per questioni di vita o di morte". Olsen ha dichiarato di essere "estremamente turbato" dal piano del governo federale di riprendere le esecuzioni, una decisione che, ha detto, colloca gli Stati Uniti nelle stesse "categorie di nazioni come la Corea del Nord". Kylie Taylor, coordinatore dello stato del Wyoming per CCATDP, ha coadiuvato Olsen nella sua iniziativa legislativa in Wyoming, chiamando l'abrogazione una questione di "protezione dell'individuo contro l’eccesso di potere del governo" e il rischio di giustiziare gli innocenti. Darcy Van Orden, direttrice nello Utah di CCATDP, ha dichiarato che i legislatori intendono presentare un disegno di legge nella prossima sessione legislativa per tentare nuovamente di abolire la pena di morte. Van Orden ha descritto il cambiamento nel dibattito sulla pena capitale nello Utah, giustapponendo il disegno di legge del 2015 che ha reintrodotto la fucilazione come metodo di esecuzione di riserva, e il disegno di legge di abrogazione del 2016, approvato dal Senato e anche dalla Commissione Giustizia della Camera prima che scadesse la sessione legislativa. Van Orden ha espresso preoccupazione per il numero di proscioglimenti dal braccio della morte, a riprova dell'arbitrarietà della pena capitale, e del suo alto costo. Citando uno studio che ha mostrato che lo Utah ha speso 40 milioni di dollari per la pena di morte negli ultimi 20 anni, con il risultato che attualmente solo due persone sono nel braccio della morte, ha chiesto: “Come può lo Utah sprecare quei fondi quando potremmo usare gli stessi soldi per aiutare le vittime?” Ha espresso ottimismo sul fatto che i cambiamenti nella composizione del Parlamento statale, combinati con gli sforzi educativi degli ultimi tre anni da parte della CCATDP e altri sostenitori dell'abrogazione, potrebbero portare all'abolizione della pena di morte nello Utah.

 

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