APPELLO URGENTE DI NESSUNO TOCCHI CAINO PER SCONGIURARE CHE IN IRAN SIANO CANCELLATE LE PROVE DELLE ESECUZIONI DEGLI ANNI ‘80 CON LA DISTRUZIONE DELLA SEZIONE 41 DEL CIMITERO BEHESHT-E-ZAHRA

25 Agosto 2025 :

NESSUNO TOCCHI CAINO – SPES CONTRA SPEM

Associazione Radicale Nonviolenta
Transnazionale Transpartitica

info@nessunotocchicaino.it



All’attenzione di

Volker Türk, Alto Commissario per i diritti umani
Mai Sato, Special Rapporteur sulla situazione dei diritti umani in Iran
Antonio Tajani, Ministro degli Affari Esteri della Repubblica Italiana

Nessuno tocchi Caino, l’associazione che ha promosso e portato al successo all’ONU la battaglia per la moratoria universale delle esecuzioni capitali, si appella a Voi affinché sia scongiurata la decisione, annunciata dalle autorità di Teheran, di trasformare la sezione 41 del cimitero di Behesht-e-Zahra in un parcheggio. La sezione 41 del cimitero di Behesht-e-Zahra è luogo di sepoltura di migliaia di militanti dell’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo dell’Iran (OMPI/MEK), giustiziati durante i primi anni della rivoluzione. L’annuncio, presentato come forma di sviluppo urbano, mira in realtà a cancellare le prove dei crimini contro l’umanità commessi dal regime negli anni ’80 oltre a, profanando definitivamente le tombe, impedire alle famiglie di piangere i propri cari. In quella parte del cimitero infatti il regime seppelliva le sue vittime in segreto, spesso in fosse comuni. La fase più sanguinaria si verificò nell’estate del 1988, quando l’Ayatollah Ruhollah Khomeini, emise una fatwa che ordinava l’esecuzione di tutti i prigionieri politici che non avessero, di fronte a speciali “commissioni della morte”, rinnegato le loro convinzioni. In pochi mesi, si stima che siano stati massacrati circa 30.000 prigionieri politici, la stragrande maggioranza dei quali membri dell’OMPI. Le vittime furono sepolte in tombe anonime in cimiteri come Khavaran e Behesht-e-Zahra e in altre località segrete in tutto l’Iran. L’ex Relatore Speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani in Iran, il professore Javaid Rehman, ha ripetutamente affermato che le esecuzioni di massa degli anni ‘80, in particolare il massacro del 1988, costituiscono crimini contro l’umanità e genocidio.


In tal senso, Nessuno tocchi Caino rinnova la richiesta di un’indagine internazionale indipendente sulle esecuzioni degli anni ‘80 e sul massacro del 1988 quale passaggio fondamentale per affermare verità e operare verso una riconciliazione. Proprio per questo, nella consapevolezza che il piano di distruzione di quella parte del cimitero di Behesht-e-Zahra non sia solo un attacco alla storia ma anche la continuazione di quel crimine orrendo, chiediamo di intervenire urgentemente perché non sia messo in atto il progetto di rimozione della Sezione 41 che trasformerebbe quel cimitero di martiri in un cimitero della conoscenza e della verità.

 

azioni urgenti