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LETTERA AMMINISTRAZIONI 2013

Roma, lì...


Caro Sindaco,
il 20 dicembre 2012, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York ha adottato una nuova Risoluzione per la moratoria delle esecuzioni capitali in vista dell’abolizione definitiva della pena di morte. E’ la quarta volta, dal 2007, che un simile testo viene approvato dall’organismo maggiormente rappresentativo della Comunità Internazionale e con un numero record di Paesi che ha votato a favore di un testo rafforzato nei contenuti. Sono infatti stati ben 111 i voti a favore (3 in più rispetto alla Risoluzione del 2010), 41 quelli contrari (come nel 2010), 34 gli astenuti (2 in più rispetto al 2010) e 7 gli assenti al momento del voto (come nel 2010).
Il nuovo voto al Palazzo di Vetro a favore della moratoria registra l’evoluzione positiva in atto nel mondo verso la fine dello Stato-Caino e il superamento del fasullo e arcaico principio dell’occhio per occhio. Un processo che ha visto l’Africa giocare un ruolo di particolare rilevanza grazie anche ai risultati che abbiamo potuto cogliere come seguito della Conferenza di Kigali in Ruanda del 2011, un Paese dove l’eterna vicenda di Caino e Abele ha avuto la rappresentazione più tragica e attuale e che, nonostante il martirio del genocidio, ha deciso di abolire la pena capitale, interrompendo così la catena perpetua della vendetta e dando al mondo segnali di speranza e nonviolenza oltre a costituire un esempio fortissimo rispetto a quei paesi che ancora la praticano.
Determinante per l’ampliamento del consenso che si è registrato a New York sono infatti state le iniziative condotte nel 2012 da Nessuno tocchi Caino in questo continente, poiché a seguito di nostre missioni nella Repubblica Centrafricana, in Ciad ed in Sierra Leone siamo riusciti a convincere questi Paesi a votare per la prima volta a favore della risoluzione per la moratoria universale delle esecuzioni capitali. Anche laddove non vi è stato un cambiamento di voto sulla risoluzione siamo comunque riusciti ad ottenere fatti politicamente ed istituzionalmente rilevanti, come l’approvazione il 13 febbraio scorso da parte del Senato dello Zimbabwe di una mozione parlamentare che impegna il Governo ad introdurre una moratoria delle esecuzioni in vista dell’abolizione definitiva e la partecipazione di questo Paese alla campagna globale per l’abolizione della pena di morte, attraverso la ratifica del Secondo Protocollo Opzionale al Patto sui Diritti Civili e Politici ed il voto a favore della risoluzione per la moratoria delle esecuzioni all’Assemblea Generale dell’ONU.
Siamo oggi impegnati a dare continuità al dialogo avviato con questi Paesi affinchè la posizione espressa in sede internazionale trovi traduzione in un’abolizione sul piano interno e sia in questo modo accelerato ulteriormente il processo abolizionista storicamente in corso che miete continuamente nuovi positivi risultati. Se in Asia l’anno scorso la Mongolia ha abolito la pena di morte, in Africa è stato il Benin a porre la parola fine a questa pratica così come negli Stati Uniti aumentano costantemente gli Stati che pongono la parola fine alla morte per mano dello Stato come nel recente caso del Maryland che si aggiunge al Connecticut che l’ha abolita nell’aprile 2012 e all’Illinois (2011).
 
Rispetto a quei Paesi in cui maggiormente si concentra il problema della pena di morte, che sono gli Stati autoritari ed illiberali, responsabili per il 98% del totale mondiale delle esecuzioni, occorre far valere quella richiesta contenuta nell’ultima Risoluzione approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite di maggior trasparenze delle informazioni sulla pratica della pena di morte ed avviare una campagna per l’istituzione da parte del Segretario Generale dell’ONU della figura di un Inviato Speciale che abbia il compito non solo di monitorare la situazione ed esigere una maggiore trasparenza nel sistema della pena capitale, ma anche di continuare a persuadere chi ancora la pratica ad adottare la linea stabilita dalle Nazioni Unite: “moratoria delle esecuzioni, in vista dell’abolizione definitiva della pena di morteâ€.
 
 
Abbiamo dunque davanti a noi prospettive incoraggianti nel senso dell’abolizione in molti Paesi, che occorre portare a compimento anche in vista del prossimo voto in Assemblea Generale su una nuova Risoluzione, previsto nel 2014 rispetto al quale ottenere un ancor più grande risultato.
 
Caro Sindaco,
per raggiungere un simile obiettivo Le chiediamo l’adesione dell’amministrazione che rappresenta alla campagna di Nessuno tocchi Caino e la sua personale iscrizione.
L’associazione pubblica annualmente un Rapporto esaustivo sulla situazione della pena di morte nel mondo, strumento utile per conoscere  a fondo la campagna abolizionista e per partecipare attivamente alla conquista di un nuovo diritto umano.  L’acquisto del Rapporto può essere un concreto, buon veicolo d’informazione per le scuole, le biblioteche e in questo modo può aiutarci a guardare alle sfide del 2013 con la ragionevole speranza che riusciremo a farcela ancora una volta.
 
Contiamo ancora su di Lei!
 
Sergio D’Elia (Segretario)
Elisabetta Zamparutti  (Tesoriere)
 
ISCRIZIONI E CONTRIBUTI A NESSUNO TOCCHI CAINO
 
Socio fondatore 500 euro
Socio ordinario 100 euro
Contribuente 50 euro
 
 
Modalità di versamento
 
  • Carta di credito: telefonare allo 06 68803848
  • Bonifico bancario: Nessuno tocchi Caino, Banca di Credito Cooperativo di Roma IBAN IT22L0832703221000000003012
  • Bollettino postale (allegato): CCP N° 95530002, Nessuno tocchi Caino, Via di Torre Argentina 76 – 00186 Roma
 
 
N. B. I contributi a Nessuno tocchi Caino sono deducibili dalle tasse in base al D.P.R. 917/86

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