Mozione generale del VII° Congresso di Nessuno tocchi Caino

17 Dicembre 2017 :

Il VII° Congresso di Nessuno tocchi Caino, tenuto nella Casa di Reclusione di Opera (Milano) il 16 dicembre 2017,

 

Prende atto con soddisfazione, nel decennale dall’approvazione della Risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sulla moratoria delle esecuzioni capitali, della continua evoluzione positiva verso l’abolizione della pena di morte in atto nel mondo e impegna gli organi dirigenti a intensificare l’azione di promozione e pressione, a partire dall’Africa, volta a ottenere altri sostegni alla nuova Risoluzione pro-moratoria in vista dell’Assemblea generale del 2018;

Sostiene il progetto in atto di Nessuno tocchi Caino e della Commissione Europea dal titolo “Contenere la pena di morte in tempi di guerra al terrorismo” in Egitto Tunisia e Somalia, volto a limitare il campo di applicazione della pena di morte, a garantire la sua applicazione in conformità con principi inderogabili e standard universalmente riconosciuti oltre che con gli obblighi e gli impegni internazionali di questi Paesi, nonché a introdurre una moratoria in vista della soppressione totale della pena di morte;

Impegna gli organi dirigenti a prendere iniziative volte a superare, con la pena di morte, anche la morte per pena e la pena fino alla morte, nei fatti decretate dall’armamentario emergenzialista speciale di norme e regimi penitenziari quali l’ergastolo ostativo, il 41-bis e l’isolamento diurno, per far vivere il “diritto alla speranza” che appartiene ad ogni essere umano, diritto codificato nello spazio del Consiglio d’Europa dalla giurisprudenza della Corte europea dei Diritti dell’Uomo e dagli standard del Comitato europeo per la prevenzione della tortura (CPT), ma negato, come è in Italia, da quello sbarramento automatico alla concessione di benefici penitenziari per chi sia imputato o condannato per i reati di cui al 4-bis, fintanto che non decida di collaborare alle indagini;

A tal fine, sostiene i ricorsi al Comitato Diritti Umani e al Comitato contro la Tortura delle Nazioni Unite presentati dallo Studio legale del Professor Andrea Saccucci per conto di oltre 240 condannati all’ergastolo ostativo e il ricorso in atto alla Corte EDU presentato dallo Studio legale di Antonella Mascia, con i Professori Valerio Onida e Barbara Randazzo a partire dal caso Viola, ribadisce il suo sostegno al Progetto di ricerca europeo “Il diritto di sperare - L'ergastolo nel contesto europeo”, incardinato presso l’Università Statale di Milano e coordinato dal Professor Davide Galliani, fa propria l’Ipotesi di Atto di Promovimento alla Corte Costituzionale italiana predisposta dal Professor Andrea Pugiotto contro il sistema dell’ergastolo ostativo che, combinato al “carcere duro” e all’isolamento diurno, provoca nel tempo – come ampiamente dimostrato dalla analisi statistica prodotta da Francesco Fabi in base alle risposte ai questionari di centinaia ergastolani ostativi – danni irreversibili sulla salute fisica e mentale del detenuto, tali da configurare punizioni e/o trattamenti inumani e degradanti;

Ringrazia il regista Ambrogio Crespi che su questo tema ha realizzato il docufilm “Spes contra Spem – Liberi dentro”, un’opera straordinaria con protagonisti condannati all’ergastolo del Carcere di Opera che, negata per legge la speranza con un “fine pena mai”, hanno deciso di incarnarla, di essere fonte di un processo attivo di cambiamento, come testimoniano i condannati che animano i Laboratori Spes contra Spem costituiti nelle carceri di Opera, Parma, Voghera, Rebibbia e Secondigliano e fortemente sostenuti dal Ministro della Giustizia Andrea Orlando e dal Capo del Dap Santi Consolo;

Saluta con soddisfazione il raggiungimento dell’obiettivo dei 3000 iscritti al Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito fissato, pena la sua chiusura, dal 40° Congresso tenuto nel Carcere di Rebibbia e invita gli iscritti e gli organi dirigenti di Nessuno tocchi Caino a sostenere la campagna per il raggiungimento di almeno 3000 iscritti anche nel 2018, per salvare e far vivere, con il Partito Radicale, un patrimonio politico inestimabile, che è non solo nostro ma di tutti, dell’umanità, quello che ci ha lasciato Marco Pannella e che consiste nel modo di pensare, di sentire e di agire con cui Marco, per oltre mezzo secolo, è riuscito a scoprire e a dar corpo a idee, lotte e riforme, in Italia e non solo;

Nel dare atto al Ministro della Giustizia Andrea Orlando di aver trasmesso da tempo al capo del governo Paolo Gentiloni i decreti attuativi della riforma dell’ordinamento penitenziario, sostiene l’azione nonviolenta di Rita Bernardini e Deborah Cianfanelli, condotta insieme a decine di migliaia di detenuti, volta all’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri di una riforma sempre più necessaria e urgente per le condizioni in cui versano le carceri del nostro Paese, a partire dalla salute dei detenuti sempre più vittime di abbandono sanitario spesso a causa di irresponsabili decisioni dei giudici di sorveglianza, come testimonia la vicenda di Marcello Dell’Utri, più che mai rappresentativa dei tantissimi casi di detenuti che in carcere non sono adeguatamente curati persino quando sono affetti da malattie gravissime.