Performance Mazzarella

Mazzarella durante la sua performance

06 Luglio 2015 :

Il 30 giugno presso la libreria Arion a Piazza di Montecitorio (Roma) la performance e testo di Vincenzo Mazzarella sostenitore e amico dell'Associazione Nessuno Tocchi Caino 
 
 
“Figlio Ritorna O Figlio” sogno di Vincenzo Mazzarella aiutato dalla fisarmonicista Desiree Infascelli. Gli altri sognatori per l’allestimento e i costumi sono Paolo Bielli ed Eros Renzetti.
 
 
Figlio bruciato vivo nel rogo della biblioteca di Alessandria,
continuato a bruciare come eretico nel rogo dell’inquisizione o dai calvinisti,
bruciato dalle bombe su Gaza, bruciato dalla bomba atomica ad Hiroshima,
bruciato nella gabbia di ferro dall’ISIS.
Figlio condannato alla morte dei mille tagli in Cina per aver offeso l’imperatore,
tagliata la testa in Arabia Saudita,
la ghigliottina oltre te ne prese tanti dei tuoi amici, pure loro figli miei.
Figlio squartato in due con i cavalli spinti in direzioni opposte
e tu, legato al centro, piano, piano ti squarciasti,
figlio impalato da Vlad Tepes figlio di Dracula
figlio crocifisso, figlio lapidato,
immerso nella terra e solo il busto fuori e pietre né troppo grandi, né troppo piccole
ti lanciavano, la sofferenza deve essere lunga.
Figlio arrotato da Franco,
figlio gassato nei campi di sterminio nazisti,
figlio avvelenato dalle bombe chimiche dal maresciallo Rodolfo Graziani in Libia,
dalle bombe al Napalm-B in Vietnam dagli Americani.
Figlio ridotto in catene e morto nella traversata dall’Africa alle Americhe,
figlio ammazzato da Cortés.
Figlio torturato nelle tante prigioni di tutti gli stati,
quante te ne sei fatte figlio mio,
ricordi sei stato ammazzato a randellate pure da Caino, tuo fratello.
Figlio cavati i tuoi occhi, tagliate le tue mani e la tua lingua,
accecato con ferri roventi,
evirato, stuprato,
tatuato sul tuo braccio un numero,
impiccato in tutti i luoghi.
Sei ammazzato se parli, se esprimi,
sei nato sempre morto e sempre vivo per provare sempre nuove sofferenze,
non bastavano quelle antiche, incaprettato, ogni movimento una situazione di lenta morte.
Fucilato da Gioacchino Murat in Spagna,
sei morto in Russia nel freddo, condotto da due guerre e tu tutte e due te le sei fatte,
con Napoleone per conquistare Mosca,
e con noi nella seconda guerra, cosi detta mondiale,
li sei finito anche morto nei gulag.
Figlio non so dove sei, in quale Stato tu proclami la tua libertà di esprimerti.
So solo che, Figlio, ritorna figlio,
torna dal padre amante,
o quante volte, quante,
io sospirai per te.
 
Vincenzo Mazzarella
Oggi 13 giugno 2015, San Antonio da Padova