CINA. CORTE SUPREMA: DIMINUISCONO LE ESECUZIONI

Una condannata a morte cinese sta per essere giustiziata

09 Giugno 2007 :

nei primi cinque mesi dell’anno, il numero di esecuzioni praticate in Cina è diminuito del 10% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ha detto un portavoce della Corte Suprema, Ni Shouming.
Con l’entrata in vigore, dal 1°gennaio 2007, della riforma che restituisce alla Corte Suprema il potere esclusivo di rivedere e ratificare le condanne a morte, la stessa Corte ed i tribunali di grado inferiore sono diventati più prudenti nell’emettere condanne capitali, ha spiegato Ni Shouming.
“Se la Corte Suprema ordina la ripetizione di un processo, questo significa che la prima sentenza era errata, oltre a rappresentare una vergogna per il tribunale che l’ha emessa”.
Per Chen Weidong, docente di diritto penale presso la Renmin University of China, le condanne a morte emesse quest’anno sono destinate a diminuire del 20%.
In precedenza, i vertici giudiziari cinesi avevano chiesto “estrema cautela”, dicendo che “le condanne a morte devono essere emesse solo per un limitato numero di gravi crimini”. Chi ammette la colpevolezza e fornisce informazioni, oltre agli accusati di complicità in casi penali, riceveranno pene più leggere.
Omicidi a seguito di liti in famiglia o tra vicini non condurranno necessariamente a condanne capitali, nel caso di risarcimenti ai familiari della vittima.
L’uso della pena di morte sarà ridotto anche nei casi di gravi reati di natura economica, compreso il caso in cui l’imputato collabori nel recupero di perdite ai danni dello stato.
 

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