TERRI SCHIAVO: D’ELIA, VATICANO FONDAMENTALISTA SU TUTTO ECCETTO CHE SULLA PENA DI MORTE

Terri Schiavo assistita in un hospice

23 Marzo 2005 :

“Il ‘no’ assoluto del Vaticano all’eutanasia non corrisponde a un ‘no’ altrettanto assoluto alla pena di morte,” ha dichiarato Sergio D’Elia, Segretario di Nessuno tocchi Caino, in polemica con il Vaticano che sull’Osservatore Romano di ieri aveva scritto che ‘il destino di Terri non appare dissimile da quello di tanti uomini e donne che negli Stati Uniti vengono condannati a morte per i loro crimini’.
Sergio D’Elia ha voluto con questo ricordare quanto scritto nel Compendio del Catechismo Sociale della Chiesa Cattolica pubblicato nell’ottobre scorso, nel quale la condanna a morte non sarebbe esclusa ‘quando questa fosse l’unica via per difendere efficacemente dall’aggressore ingiusto la vita degli esseri umani’.
Per il Segretario di Nessuno tocchi Caino “è grave che il Vaticano abbia detto anche: Terri non ha commesso nessun crimine.” “Evidentemente - ha commentato D’Elia - il diritto alla vita, considerato dalla Chiesa Cattolica sacro e assoluto a ogni piè sospinto, riguarda solo la vita innocente. Per quella colpevole, si possono fare delle eccezioni.”
“Non siamo dei proibizionisti della pena di morte nè dei fondamentalisti dell’abolizione. Siamo per una moratoria intanto delle esecuzioni. Su questo siamo pragmatici come il Vaticano. Peccato - ha proseguito D’Elia – che la Chiesa Cattolica abbia una posizione pragmatica e antiproibizionista solo sulla pena di morte.” “Su tutto il resto – divorzio, aborto, droga, eutanasia, pillola del giorno dopo, omosessualità, cellule staminali... - il ‘no’ del Vaticano è assoluto, violento, punitivo, illiberale.”
 

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