USA - Florida. Emerita Mapp condannato all'ergastolo senza condizionale. E' il primo caso di pena di morte trattato dalla procuratrice Ayala.

12 Dicembre 2017 :

Emerita Mapp condannato all’ergastolo senza condizionale. Il caso ha attirato l’attenzione dei media perché è il primo caso di pena di morte trattato dalla procuratrice Ayala. Come è noto, nella tornata elettorale del novembre 2016 si presentò come candidata all’incarico di Procuratrice Distrettuale del 9° Circuito (che copre le contee di Orange e Osceola) una candidata di colore, Aramis Ayala, che nella sua campagna elettorale disse di essere contraria alla pena di morte. Una volta eletta, primo caso di un candidato di colore e Democratico, Ayala ha confermato per i 4 anni in cui sarebbe rimasta in carica il suo Ufficio non avrebbe chiesto la pena di morte in nessun caso (vedi 16 marzo). Ayala aveva detto di aver fatto la propria scelta dopo aver studiato attentamente e scrupolosamente l’argomento, ed essersi convinta che l’uso della pena di morte comporta alti costi sia umani che economici, forti tensioni per tutte le persone coinvolte, processi lunghissimi, e nessun miglioramento per quanto riguarda la prevenzione dei crimini violenti. Non è quindi una scelta positiva né per la giustizia, né per la comunità. Ne era scaturita una forte polemica con il governatore Rick Scott (bianco, Repubblicano) che aveva “spostato” 29 processi dal 9° Circuito al confinante 5° Circuito, dove il Procuratore era più in linea con il Governatore. Contro quella decisione Ayala aveva fatto ricorso alla Corte Suprema di Stato, sostenendo che il Governatore ara andato oltre i suoi poteri. Il 31 agosto 2017 (vedi) La Corte Suprema aveva respinto il ricorso, sostenendo che il Governatore si era mosso all’interno dei poteri molto ampi che gli assegnano la costituzione dello stato e le leggi. Il giorno dopo (vedi 1 settembre) la Procuratrice Ayala in un comunicato aveva reso noto che non intendeva presentare altri ricorsi, e che almeno in parte intendeva adeguarsi alla nuova sentenza. Ha infatti nominato una commissione di 7 vice procuratori esperti di casi capitali all’interno del suo ufficio, e questa commissione sarebbe stata chiamata ad esprimere un parere su ogni caso capitale. Ayala si sarebbe attenuta alle raccomandazioni espresse all’unanimità dalla Commissione. Il 31 ottobre Ayala aveva annunciato che il suo ufficio avrebbe chiesto la pena di morte per Emerita Mapp, 33 anni, nera, accusata di aver rapinato e ucciso, l’11 aprile 2017, Zackery Ganoe, 20 anni, e di aver ferito gravemente un altro uomo, Andrew Bickford. Le polemiche si sono riaccese nei giorni scorsi, quando l’ufficio di Ayala non ha rispettato i tempi per presentare alla Corte la dichiarazione che deve essere fatta quando si intende chiedere la pena di morte per un imputato. La Ayala aveva replicato che il “comitato” era in ritardo di alcuni giorni nel formulare il proprio parere, e questo ritardo le aveva impedito di rispettare la scadenza. Il parere positivo del comitato, il primo in cui decideva di appoggiare la richiesta capitale, è arrivato 22 giorni dopo la scadenza della fase pre-processuale fissata dal giudice. Preso atto del mancato adempimento, la pubblica accusa ha proposto all’imputata un “accordo”, che la Mapp ha accettato. In cambio di una dichiarazione di “no contest” (nella quale l’imputato, pur non dichiarandosi colpevole, non contesta l’accusa) per omicidio di primo grado e tentato omicidio di primo grado, l’accordo prevede una condanna all’ergastolo senza condizionale. Oggi il giudice Greg Tynan ha ratificato l’accordo ed emesso formalmente la condanna.

 

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