USA - Florida. La Corte Suprema degli Stati Uniti ha annullato la condanna a morte di George Porter

03 Dicembre 2009 :

La Corte Suprema degli Stati Uniti all’unanimità ha annullato la condanna a morte di George Porter. È una sentenza che gli osservatori considerano importante, perché per la prima volta viene attribuita importanza, esplicitamente, allo status di “veterano” di un imputato. Per la prima volta infatti la Corte cita, come attenuante da prendere sicuramente in considerazione, il “post-traumatic stress disorder". Porter, che oggi ha 76 anni, bianco, era stato condannato a morte nel 1988 dopo aver confessato di aver ucciso, nell’ottobre 1986, la ex fidanzata Evelyn Williams e il nuovo compagno della donna, Walter Burrows. Ma i suoi difensori non sapevano, né la pubblica accusa vi aveva fatto cenno, che Porter aveva combattuto in Corea, riportando diverse onorificenze, e una ferita grave. Negli anni successivi alla condanna i difensori avevano acquisito le testimonianze positive del suo comandante diretto sul campo, e più in generale uno stato di servizio rimarchevole, elementi che però sia la Corte d’Appello dell’11° Circuito, sia la Corte Suprema della Florida avevano ritenuto insufficienti per l’annullamento della condanna. La Corte Suprema oggi invece ha scritto: “George Porter è un veterano che è stato sia ferito che decorato pere la sua partecipazione attiva a due importanti battaglie durante la Guerra di Corea. Purtroppo il suo stato di servizio lo ha lasciato traumatizzato, un uomo cambiato”. Questa sentenza appare molto importante in un momento in cui nel paese diverse migliaia di veterani delle guerre in Iraq o in Afghanistan stanno ottenendo dagli psichiatri militari il riconoscimento di “affetti da disordine da stress post-traumatico”.
 

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