08 Gennaio 2017 :
La Corte Suprema di stato prima blocca l’istruzione di nuovi casi capitali, poi, poche ore dopo, ritira la sentenza. La prima sentenza, votata 5-2, imponeva ai procuratori di non avviare nuovi processi in cui prevedessero di chiedere la pena di morte. Come è noto, al momento la legge capitale dello stato è stata dichiarata incostituzionale nella parte in cui ritiene sufficiente una votazione di 10-2 e non l’unanimità per emettere una nuova condanna a morte (vedi 14 ottobre 2016). Diversi procuratori, capeggiati dalla Procuratrice Generale Pam Bondi, hanno chiesto alla Corte Suprema di Stato di annullare la sentenza del 14 ottobre in quanto sarebbe sufficiente chiedere alle giurie popolari di raggiungere l’unanimità, e i processi possono continuare. I difensori di alcuni imputati invece sostengono che i processi devono tutti fermarsi fono a quando non sarà stato il Parlamento a modificare la legge. Oggi la Corte Suprema di stato, prima ha respinto la richiesta della Procuratrice Generale Biondi, poi, poche ore dopo, ha ritirato la sentenza parlando di un “errore interno”, e di “sentenza emessa prematuramente”. Questi i termini usati dal portavoce della Corte Suprema, Craig Waters.