USA - Florida. Un nuovo studio calcola che dovrebbero essere almeno 201 le condanne a morte annullate nello stato

31 Gennaio 2017 :

Un nuovo studio calcola che dovrebbero essere almeno 201 le condanne a morte annullate nello stato, compresi 134 casi di condanne emesse senza l’unanimità della giuria popolare. Lo studio, dal titolo "The Predictable Disarray: Ignoring the Jury in Florida Death Penalty Cases" (Lo scompiglio prevedibile: ignorando la giuria nei casi capitali della Florida), è stato compiuto da Michael Radelet, professore di sociologia alla University of Colorado-Boulder, e da G. Ben Cohen, avvocato specializzato in casi capitali residente a New Orleans, Louisiana. Come è noto, il 12 gennaio 2016, con la sentenza Hurst v. Florida, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha dichiarato incostituzionale la legge capitale della Florida nella parte in cui non si era uniformata alla sentenza Ring v. Arizona del 24 giugno 2002 nella quale veniva ribadito il principio dell’unanimità. Il 22 dicembre 2016 la Corte Suprema della Florida, con le sentenze Asay v. State e Mosley v. State, aveva deciso che le condanne a morte divenute definitive prima del giugno 2002 rimanevano valide (sentenza Mosley), quelle invece diventate definitive dopo quella data dovevano essere riesaminate (sentenza Asay). Lo studio ha contato 201 condanne a morte messe dopo il 24 giugno 2002, tutte sentenza che, almeno in teoria, dovrebbero essere annullate, ed eventualmente riemesse solo dopo un nuovo processo. Di queste 201 sentenze, 134 sono state emesse in mancanza di un voto all'unanimità della giuria popolare, e in quanto tali queste 134 condanne hanno ancora più possibilità delle altre di non venir riconfermate. Lo studio ricorda che da tempo diversi esperti avevano lamentato il fatto che la Corte Suprema di stato non stava applicando Ring v. Arizona, e che la stessa Corte Suprema degli Stati Uniti non stava intervenendo. Lo studio si conclude con la considerazione che, a parte i costi “umani” di lunghe detenzioni nei bracci della morte a seguito di condanne irregolari, lo stato dovrà anche affrontare altissimi costi economici per la ripetizione di oltre 200 processi, costi che si sarebbero evitati se le corti supreme di stato e degli Usa avessero fatto per tempo il proprio dovere.
 

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