USA - Mississippi. Curtis Flowers rilasciato su cauzione.

17 Dicembre 2019 :

Curtis Flowers rilasciato su cauzione. Oggi il Joseph Loper ha disposto che Flowers venga rilasciato dietro il pagamento di una cauzione di 250.000 dollari. La difesa aveva chiesto che la cauzione non superasse i 25.000 dollari, mentre la pubblica accusa aveva chiesto che venisse negata. Un donatore le cui generalità non sono state rivelate alla stampa ha messo a disposizione la cifra, e Flowers ha lasciato il carcere in serata. Il 26 agosto 2019 (vedi) la Corte Suprema di stato aveva annullato il verdetto di colpevolezza di Curtis Flowers. Flowers, che oggi ha 49 anni, nero, è stato processato 6 volte per lo stesso fatto. Il suo caso ha ricevuto l’attenzione di diversi analisti perché sembra presentare tutti gli estremi del “processo inquinato dal pregiudizio razziale”.  Flowers è accusato di aver ucciso, il 16 luglio 1996, la padrona e tre dipendenti di un negozio dal quale era appena stato licenziato. Le vittime furono Bertha Tardy, 59 anni, Derrick Stewart, 16 anni, Carmen Rigby, 45 anni, e Robert Golden, 42 anni. 3 delle vittime erano bianche. Venne condannato a morte una prima volta nella Lee County per il solo omicidio della proprietaria del negozio, Tardy, nel 1997. Il verdetto dii colpevolezza venne annullato, un nuovo processo lo condannò, e il verdetto venne di nuovo annullato dalla Corte Suprema di Stato. Venne di nuovo condannato, e di nuovo (vedi 29 giugno 2006) la Corte Suprema di Stato annullò il verdetto per irregolarità nella formazione della giuria. Dopo due processi annullati perché la giuria popolare era entrata in stallo, Flowers venne di nuovo condannato a morte nel 2010 (vedi 19 giugno). In tutti i 6 processi la pubblica accusa era stata rappresentata da Doug Evans nel suo ruolo di Procuratore Distrettuale del 5° Circuito del Mississippi. Evans, 66 anni, bianco, democratico, ex poliziotto, è procuratore distrettuale ininterrottamente dal 1992, e lo sarà per almeno altri 4 anni, visto che a marzo 2019 si sono chiuse le candidature per la carica, e nessuno si è presentato per sfidarlo. In tutti i processi ha fatto in modo che nella giuria popolare ci fossero meno giurati di colore possibile. Questa circostanza aveva indotto la Corte Suprema di Stato ad annullare per tre volte i verdetti di colpevolezza, ed era stata di nuovo rilevata il 21 giugno 2019 (vedi) quando la Corte Suprema degli Stati Uniti aveva ordinato il riesame del processo alla luce di “gravi irregolarità nella formazione della giuria popolare”.  Il Procuratore Evans da sempre nega qualsiasi intento razzista. È noto, in realtà, che spesso i procuratori cercano di far escludere le persone di colore dalle giurie perché statisticamente sono meno propense dei “bianchi” ad emettere condanne a morte, indipendentemente dalla razza dell’imputato o della vittima. Stante la sua permanenza nell’incarico di Procuratore Distrettuale, sarà di nuovo Evans a decidere se riprocessare Flowers, e se chiedere di nuovo una condanna a morte. Nel frattempo il processo contro Flowers si è molto indebolito. Contro di lui le prove erano sempre state circostanziali e non univoche, tenute insieme dalla testimonianza di un detenuto (Odell Hallmon) che asseriva di aver sentito Flowers raccontare dettagli del crimine. Un programma di giornalismo investigativo (In the Dark, una serie di podcast di American Public Media) ha ridimensionato tutte le prove, e soprattutto ha segnalato che la testimonianza del detenuto accusatore è stata ritrattata. Il processo riprenderà a gennaio, con i difensori di Flowers che cercheranno di ottenere il ritiro di tutte le imputazioni contro il loro assistito, e anche che la pubblica accusa non sia più rappresentata da Evans.

 

altre news