USA - Mississippi. La Corte Suprema degli Stati Uniti ha annullato il verdetto di colpevolezza di Curtis Giovanni Flowers

22 Giugno 2019 :

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha annullato 7-2 il verdetto di colpevolezza di Curtis Giovanni Flowers rilevando gravi irregolarità nella formazione della giuria popolare. Flowers, 49 anni, nero, è accusato di aver ucciso, il 16 luglio 1996, la padrona e tre dipendenti di un negozio dal quale era appena stato licenziato. Le vittime furono Bertha Tardy, 59 anni, Derrick Stewart, 16 anni, Carmen Rigby, 45 anni, e Robert Golden, 42 anni. 3 delle vittime erano bianche. Venne condannato a morte una prima volta nella Lee County per il solo omicidio della proprietaria del negozio, Tardy, nel 1997. Il verdetto dii colpevolezza venne annullato, un nuovo processo lo condannò, e il verdetto venne di nuovo annullato dalla Corte Suprema di Stato. Venne di nuovo condannato, e di nuovo (vedi 29 giugno 2006) la Corte Suprema di Stato annullò il verdetto per irregolarità nella formazione della giuria. Dopo due processi annullati perché la giuria popolare era entrata in stallo, Flowers venne di nuovo condannato a morte nel 2010 (vedi 19 giugno). In tutti i 6 processi la pubblica accusa era stata rappresentata da Doug Evans nel suo ruolo di Procuratore Distrettuale del 5° Circuito del Mississippi. Evans, 66 anni, bianco, democratico, ex poliziotto, è procuratore distrettuale ininterrottamente dal 1992, e lo sarà per almeno altri 4 anni, visto che a marzo 2019 si sono chiuse le candidature per la carica, e nessuno si è presentato per sfidarlo. In tutti i processi ha fatto in modo che nella giuria popolare ci fossero meno giurati di colore possibile. Questa circostanza aveva indotto la Corte Suprema di Stato ad annullare per tre volte i verdetti di colpevolezza. Oggi è la Corte Suprema degli Stati Uniti ad annullare l’ultimo verdetto di colpevolezza, quello emesso il 19 giugno 2010. La Corte Suprema di Washington era già intervenuta su questo caso. Lo aveva fatto il 20 giugno 2016 (vedi) ordinando che il caso venisse riesaminato per il sospetto di pregiudizio razziale nella composizione della giuria popolare. Non si trattava di un annullamento del verdetto, ma di una misura intermedia, ossia l’ordine che La Corte Suprema impartisce ad una corte statale di rivedere il caso. Evans da sempre e ancora oggi nega qualsiasi intento razzista. È noto, in realtà, che spesso i procuratori cercano di far escludere le persone di colore dalle giurie perché statisticamente molto meno propense delle bianche ad emettere condanne a morte, indipendentemente dalla razza dell’imputato o della vittima. La sentenza di oggi è "Flowers v. Mississippi." Stante la sua permanenza nell’incarico di Procuratore Distrettuale, sarà di nuovo Evans a decidere se riprocessare Flowers, e se chiedere di nuovo una condanna a morte. Nel frattempo il processo contro Flowers si è molto indebolito. Contro di lui le prove erano sempre state circostanziali e non univoche, tenute insieme dalla testimonianza di un detenuto che asseriva di aver sentito Flowers raccontare dettagli del crimine. Un programma di giornalismo investigativo (In the Dark, una serie di podcast di American Public Media) ha ridimensionato tutte le prove, e soprattutto ha segnalato che la testimonianza del detenuto accusatore è stata ritrattata.

 

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