22 Dicembre 2021 :

Year End Report - “Rapporto di fine anno” del Death Penalty Information Center. 11 esecuzioni e 18 condanne a morte in un anno.
La storica abolizione della pena di morte in Virginia ha evidenziato un anno in cui il sostegno alla pena capitale ha continuato a erodersi, secondo il rapporto di fine anno 2021 del Death Penalty Information Center. Nel 2021 esecuzioni, condanne a morte e sostegno pubblico alla pena capitale erano tutti vicini ai minimi storici, afferma il rapporto, mentre le esecuzioni e le nuove condanne a morte hanno messo in luce profonde carenze nell'amministrazione del sistema di pena capitale della nazione. La Virginia, che dall'epoca coloniale aveva eseguito più esecuzioni rispetto a qualsiasi altro stato del paese, è diventato il primo stato del sud a porre fine alla pratica. Gli sforzi di abolizione hanno esplicitamente collegato la pena di morte alla storia dello stato di schiavitù, linciaggi e segregazione. L'abrogazione ha reso la Virginia il 23° stato ad abolire legislativamente o giuridicamente la pena di morte e l'11° a farlo in questo secolo. Ventisei stati hanno ora abolito la pena di morte o imposto una moratoria governativa sulle esecuzioni e 34 hanno abolito la pena capitale o non hanno eseguito un'esecuzione da più di un decennio.
"La pena di morte è geograficamente sempre più isolata nel 2021", ha affermato Robert Dunham, direttore del DPIC. "L'abrogazione della Virginia ha creato una zona senza pena di morte lungo la costa atlantica degli Stati Uniti che ora va dal confine canadese del Maine al confine settentrionale della Carolina. A ovest, una zona senza esecuzioni si estende sulla costa del Pacifico dall'Alaska al Messico. La manciata di stati che continuano a spingere per la pena capitale sono valori anomali che spesso ignorano il giusto processo, sbagliano le esecuzioni e dimorano nell'ombra di lunghe storie di razzismo e di un sistema giudiziario ancora inficiato a pregiudizi”. Solo cinque stati e il governo federale hanno compiuto esecuzioni nel 2021, e le 11 compiute sono state le meno numerose dal 1988. Le esecuzioni hanno raggiunto il picco nel 1999 con 98.
Le 18 condanne a morte comminate al 16 dicembre eguagliano il record minimo del 2020.
Tre stati da solo - Texas, Oklahoma e Alabama - hanno rappresentato la maggioranza sia delle esecuzioni che delle nuove condanne a morte nel 2021, e solo cinque contee - Harris, Dallas, Tarrant e Bexar in Texas e la contea di Oklahoma in Oklahoma - ora rappresentano 20% di tutte le esecuzioni negli Stati Uniti negli ultimi cinquant'anni.
Le poche esecuzioni che sono state condotte sono andate avanti con apparente disprezzo per il giusto processo, revisione giudiziaria dei metodi di esecuzione o rivendicazioni credibili di disabilità intellettiva, e innocenza. Dieci delle undici persone giustiziate avevano una o più disabilità mentali significative (gravi malattie mentali, danni cerebrali o QI nell'intervallo delle disabilità intellettive e/o traumi cronici). Un'esecuzione è stata fallita, un'altra è stata eseguita senza la presenza di testimoni dei media e tre persone che soddisfacevano la definizione clinica di disabilità intellettiva e quindi non erano costituzionalmente sottoponibili alla pena di morte sono state giustiziate senza alcun controllo giudiziario appropriato dal punto di vista diagnostico delle loro richieste.
Sette stati hanno emesso 18 nuove condanne a morte nel 2021, raggiungendo il minimo storico. Alabama e Oklahoma ne hanno emesse quattro ciascuno. California e Texas 3. La Florida 2 e Nebraska e Tennessee 1 ciascuno.
Anche le nuove condanne a morte dell'anno sono state gravemente viziate, con oltre un quarto (27,8%) emesso da giurie non unanimi o da giudici dopo che gli imputati hanno rinunciato alla sentenza o in stati che hanno negato agli imputati il ​​diritto a una giuria. L'amministrazione Trump ha concluso la sua “frenesia di esecuzioni” effettuando tre esecuzioni nei dieci giorni precedenti l'insediamento del presidente Biden. Le tredici esecuzioni compiute in un periodo di sei mesi da luglio 2020 a gennaio 2021 sono state storicamente anomale in molti modi, inclusa la maggior parte delle esecuzioni mai eseguite durante un periodo di transizione presidenziale. A giugno, il procuratore generale Merrick Garland ha annunciato una pausa formale su tutte le esecuzioni federali mentre il Dipartimento di Giustizia ha avviato una revisione dei cambiamenti attuati sotto Trump.
Due persone innocenti sono state esonerate dal braccio della morte nel 2021. Uno studio del DPIC ha scoperto 11 ulteriori esoneri (negli anni passati), portando così il conteggio complessivo delle persone prosciolte dopo una condanna a morte a 186. Una persona è stata esonerata dal braccio della morte ogni 8,3 esecuzioni. Diversi prigionieri con forti affermazioni di innocenza hanno fatto notizia anche nel 2021. Julius Jones è arrivato a quattro ore dall'esecuzione in Oklahoma prima che il governatore Kevin Stitt concedesse la grazia, riducendo la sua condanna all'ergastolo senza condizionale. Pervis Payne è stato tolto dal braccio della morte in Tennessee a causa della sua disabilità intellettiva e continua a perseguire un'ulteriore revisione delle sue affermazioni sull'innocenza.
I sondaggi di opinione pubblica e un indice storico dei sondaggi sulla pena capitale hanno rilevato che il sostegno alla pena di morte negli Stati Uniti è al livello più basso da mezzo secolo. Uno studio comparato di quasi 600 sondaggi sulla pena di morte condotti nel corso di 75 anni ha indicato che il sostegno pubblico alla pena capitale è costantemente diminuito dagli anni '90 ed è stato inferiore nel 2021 rispetto a qualsiasi altro periodo dal 1966. Il sondaggio Gallup del 2021 ha misurato il sostegno pubblico per la pena di morte al minimo di mezzo secolo, con il 54% degli intervistati che afferma di essere "a favore della pena di morte per una persona condannata per omicidio".

The Death Penalty in 2021: Year End Report | Death Penalty Information Center