esecuzioni nel mondo:

Nel 2024

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Dal 2000 a oggi

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legenda:

  • Abolizionista
  • Mantenitore
  • Abolizionista di fatto
  • Moratoria delle esecuzioni
  • Abolizionista per crimini ordinari
  • Impegnato ad abolire la pena di morte

GUINEA

 
governo: repubblica presidenziale
stato dei diritti civili e politici: Parzialmente libero
costituzione: 7 maggio 2010 (Legge Fondamentale)
sistema giuridico: si basa su quello francese e sul diritto consuetudinario
sistema legislativo: La legislatura è stata sciolta dal leader della giunta Moussa Dadis Camara a dicembre 2008 e a febbraio 2010 il governo di transizione ha nominato 155 membri del Consiglio Nazionale di Transizione (CNT) che agisce al posto dell’assemblea legislativa
sistema giudiziario: Corte Suprema, Corte d'Appello, Corte di Primo Grado
religione: 85% musulmani, 8% cristiani, 7% credenze indigene
metodi di esecuzione: plotone d'esecuzione
braccio della morte: 12 (fine 2017)
Data ultima esecuzioni: 21-4-2001
condanne a morte: 0
Esecuzioni: 0
trattati internazionali sui diritti umani e la pena di morte:

Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici

Primo Protocollo Opzionale al Patto

Convenzione sui Diritti del Fanciullo

Convenzione contro la Tortura ed i Trattamenti e le Punizioni Crudeli, Inumane o Degradanti

Statuto della Corte Penale Internazionale (esclude il ricorso alla pena di morte)


situazione:
Con l’adozione il 31 maggio 2017- entrato in vigore in dicembre - del nuovo codice penale militare la Guinea è divenuta completamente abolizionista.
Il 4 luglio 2016, il Parlamento della Guinea aveva adottato un nuovo codice penale e un nuovo codice di procedura penale, eliminando la pena di morte dalla lista delle sanzioni applicabili. La pena massima sarà d'ora in poi l'ergastolo, che non può superare i 30 anni. Il 23 maggio 2015, dopo tre anni di lavori, la proposta di emendamento del Codice Penale e di giustizia militare era stata convalidata in una cerimonia che si è svolta a Kindia.
Nel suo discorso alla cerimonia, il Ministro della Giustizia Cheik Sacko ha rimarcato che, in uno Stato di Diritto, è importante che i testi legislativi e giudiziari siano “in linea con gli impegni internazionali, le molte convenzioni e i trattati che la Guinea ha ratificato”.
Nel 2017, non risulta siano state emesse condanne a morte in Guinea, dove alla fine dell’anno c’erano 12 detenuti nel braccio della morte.
Le ultime esecuzioni sono state effettuate nel 2001, dopo una moratoria di fatto che durava dal 1984. Il 5 febbraio e il 21 aprile sono state giustiziate in tutto otto persone, cinque condannate a morte nel 1995 per omicidio e altre tre condannate per reati violenti compresa la rapina.

Le Nazioni Unite
Il 20 gennaio 2015, la Guinea era stata esaminata nell’ambito della Revisione Periodica Universale da parte del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite.
Il Governo aveva respinto le raccomandazioni di stabilire immediatamente una moratoria de jure sulle esecuzioni in vista di abolire definitivamente la pena di morte e aderire al Secondo Protocollo Opzionale al Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici. Tuttavia, la Guinea aveva ribadito la sua determinazione a rispettare la moratoria de facto, aggiungendo che intendeva, a tempo debito, arrivare all’abolizione per mezzo di una campagna nazionale.
Il 19 dicembre 2016, la Guinea per la prima volta ha votato a favore della Risoluzione per una moratoria delle esecuzioni capitali all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Si era precedentemente astenuta.
Il 17 dicembre 2018, la Guinea si è astenuta sulla Risoluzione per una moratoria delle esecuzioni capitali all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Il 16 dicembre 2020, la Guinea ha votato in favore della risoluzione per una moratoria delle esecuzioni capitali all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

 

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