esecuzioni nel mondo:

Nel 2024

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Dal 2000 a oggi

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legenda:

  • Abolizionista
  • Mantenitore
  • Abolizionista di fatto
  • Moratoria delle esecuzioni
  • Abolizionista per crimini ordinari
  • Impegnato ad abolire la pena di morte

COREA DEL SUD

 
governo: repubblica presidenziale
stato dei diritti civili e politici: Libero
costituzione: 29 ottobre 1987
sistema giuridico: si basa su elementi dei codici europeo, anglo-americano e cinese
sistema legislativo: monocamerale, Assemblea Nazionale (Kukhoe)
sistema giudiziario: Corte Suprema, giudici nominati dal Presidente e ratificati dall'Assemblea Nazionale; Corte Costituzionale
religione: Cristiani 26%, Buddisti 23%, nessuna 49%
metodi di esecuzione: impiccagione
braccio della morte: 61 (secondo Amnesty, Rapporto 2018)
Data ultima esecuzioni: 0-12-1997
condanne a morte: 0
Esecuzioni: 0
trattati internazionali sui diritti umani e la pena di morte:

Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici

Primo Protocollo Opzionale al Patto

Convenzione sui Diritti del Fanciullo

Convenzione contro la Tortura ed i Trattamenti e le Punizioni Crudeli, Inumane o Degradanti

Statuto della Corte Penale Internazionale (esclude il ricorso alla pena di morte)


situazione:

La pena capitale è prevista per 103 reati: 19 sanciti dalla Costituzione, tra cui omicidio e spionaggio e 84 dalla Legge sulla Sicurezza Nazionale e altre leggi. La Legge sulla Sicurezza Nazionale è un insieme di duri divieti volti a punire la più vaga espressione di simpatia per la Corea del Nord. In Corea del Sud è in atto una moratoria non ufficiale sulla pena capitale dal febbraio del 1998, quando salì al potere il defunto presidente Kim Dae-jung, egli stesso condannato al patibolo nel 1980 durante gli anni del regime e poi graziato.
Le ultime esecuzioni sono state effettuate nel dicembre del 1997. Alla fine del 2017 c’erano 61 condannati a morte definitivi secondo l’agenzia di stampa Yonhap che cita il Ministro della Giustizia e quello dell’Interno.
Nel 2017 non si sono registrate nuove condanne a morte.
Il 6 luglio 2015, una maggioranza di 172 dei 298 legislatori dell’Assemblea Nazionale ha presentato un disegno di legge bipartisan che propone l’abolizione della pena di morte, citando una clausola della Costituzione del Paese che obbliga al “rispetto della dignità umana”. “La Corea del Sud ha effettuato la sua ultima esecuzione capitale nel dicembre 1997, ma il nuovo disegno di legge mira ad elevare lo status della Corea a Paese abolizionista a titolo definitivo” ha dichiarato il principale sponsor della proposta, il deputato Yoo Ihn-tae della principale forza di opposizione New Politics Alliance for Democracy, richiamando la lotta decennale dei militanti per i diritti umani per abolire la pena capitale nel Paese. “È ora di rendere illegale la pena di morte in un Paese che ha espresso un Segretario Generale dell’Onu ed è membro del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite,” ha aggiunto Yoo, riferendosi al capo delle Nazioni Unite Ban Ki-moon. “È ora di dichiarare la pena di morte come qualcosa che va contro la coscienza del nostro Paese.” I legislatori hanno presentato sei disegni di legge dal 1999 al 2010 proponendo di abolire la pena capitale a titolo definitivo, ma le proposte non sono mai arrivate al voto del parlamento unicamerale della Corea. Il disegno di legge di Yoo arriva quasi cinque anni dopo l’ultimo con primo firmatario il deputato Joo Sung-young del Grand National Party, precursore del Saenuri Party al governo, presentato nel novembre 2010. Il disegno di legge deve essere approvato dalla Commissione Legislativa e Giustizia e dalla plenaria in Assemblea Nazionale, prima di ricevere l’approvazione finale da parte del Governo per divenire legge.
L’Assemblea Nazionale ha invece approvato il 2 marzo 2016 l’atto d’iniziativa governativa sulla prevenzione del terrorismo per la protezione e la sicurezza pubblica che innalza alla pena di morte la pena massima per chi fa parte di organizzazioni terroristiche e ricopre ruoli di vertice [Vedi Capitolo “La guerra al terrorismo].
Il 6 novembre 2017, un sondaggio rilasciato da Realmeter e commissionato dall' emittente locale CBS , ha rivelato che  circa uno su due sud coreani è favorevole alla  pena di morte. Il sondaggio è stato condotto su un campione di oltre 500 adulti, il 52,8% dei quali ha sostenuto la pena di morte. Il 32% ha detto che la pena capitale dovrebbe essere mantenuta, ma non essere effettuata, mentre poco più del 9% ha detto che la pena di morte dovrebbe essere abolita. Realmeter ha detto che in un sondaggio del 2009, il 66% degli intervistati ha sostenuto il mantenimento della pena di morte, mentre il 21% volevano abolirla. Il sondaggista ha notato che le persone che sostengono l'abolizione sono in aumento. L'indagine ha avuto un livello di confidenzialità del 95% con un margine di errore di più o meno di quattro punti percentuali. 

Nel 1996, la Corte Suprema aveva stabilito con 7 voti favorevoli e 2 contrari che la pena di morte è costituzionale. Nella motivazione, la Corte aveva detto che il diritto alla vita non può rimanere permanentemente valido e può essere limitato per salvaguardare cittadini innocenti. La Corte aveva anche riconosciuto l'efficacia della pena di morte come fattore deterrente nei confronti del crimine.
Il 28 novembre 2002, la Corte Costituzionale ha stabilito la incostituzionalità di una clausola della Legge per la Sicurezza Nazionale che consente la pena di morte nei confronti di chi è colpevole di ripetuti elogi verso la Corea del Nord o spinge altri a fare questo.
L’8 settembre 2004, confermando una condanna a morte per omicidio, la Corte Suprema ha stabilito che la pena di morte è giustificata per crimini estremamente disumani. “La decisione sta a significare che chi commette crimini brutali e disumani non verrà considerato un essere umano”, ha detto un funzionario della Corte, aggiungendo che “in questi casi la pena di morte non va contro la Costituzione”.
Il 25 febbraio 2010, la Corte si è nuovamente espressa in favore della pena di morte, confermando la sentenza emessa 4 anni prima. Questa volta però, l'opinione della corte è stata raggiunta con un margine minimo, 5 voti favorevoli e 4 contrari. Secondo i giudici la società necessita ancora di cambiamenti profondi prima che sia possibile abolire la pena di morte.

La Guerra al Terrore
Il 2 marzo 2016, nonostante l’ostruzionismo di nove giorni da parte di 38 membri liberali, l’Assemblea nazionale ha approvato, con 156 voti a favore e 1 solo contrario dei 157 presenti, una controversa legge anti-terrorismo che prevede la pena di morte per i responsabili di costituzione di una “organizzazione terroristica”. I parlamentari dei partiti liberali, come il Minjoo Party of Korea, Justice Party e People Party, hanno tutti abbandonato l’aula prima del voto.
La legge anti-terrorismo è stata proposta per la prima nel 2001 a seguito degli attacchi terroristici dell’11 settembre. Era stata messa all’ordine del giorno più volte da allora, ma non era mai arrivata al voto a causa della forte opposizione di organizzazioni non governative e partiti politici.  La legge definisce il terrorismo come un “atto che può mettere a rischio la sicurezza nazionale e la sicurezza dei cittadini, tra cui il turbare l’ordine della nazione, di un governo regionale e di un governo straniero che esercita la sua autorità”, una definizione ampia che i critici della legge considerano ambigua e foriera di abusi. La legge anti-terrorismo, una volta in vigore, darà potere alla National Intelligence Service (NIS) di raccogliere i dati sulle informazioni private di sospetti terroristi, la loro posizione e l’uso di tecnologia informatica. Il disegno di legge ha aggiunto nuove clausole penali: coloro che formano una “organizzazione terroristica” rischiano la pena di morte, l’ergastolo o più di 10 anni di reclusione; chi pianifica un atto di terrorismo rischia l’ergastolo o più di 7 anni carcere; chi aderisce a un gruppo terroristico straniero rischia 5 anni di reclusione.

Le Nazioni Unite
Nel novembre 2017, la Corea del Sud è stata sottoposta al suo terzo Riesame Periodico Universale. Il Governo ha accolto solo una raccomandazione sulla pena di morte che prevede di studiare la possibilità di ratificare, tra gli altri trattati internazionali, il Secondo Protocollo Opzionale, ma non ha accolto tutte le altre più specifiche sulla abolizione della pena di morte.

Il 29 settembre 2017, la Corea del Sud si sono astenute sulla risoluzione sulla pena di morte (L6/17) alla 36° sessione del Consiglio diritti umani.
Il 17 dicembre 2018, la Corea del Sud si è nuovamente astenuta sulla risoluzione per una moratoria delle esecuzioni capitali all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.  Il 16 dicembre 2020, la Corea del Sud ha votato a favore della risoluzione.


 

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