esecuzioni nel mondo:

Nel 2024

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Dal 2000 a oggi

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legenda:

  • Abolizionista
  • Mantenitore
  • Abolizionista di fatto
  • Moratoria delle esecuzioni
  • Abolizionista per crimini ordinari
  • Impegnato ad abolire la pena di morte

Missouri

 
governo:
stato dei diritti civili e politici:
costituzione:
sistema giuridico:
sistema legislativo:
sistema giudiziario:
religione:
metodi di esecuzione: iniezione letale camera a gas
braccio della morte: 48 (ad aprile 2013, fonte: DPIC)
Data ultima esecuzioni: 0-0-0
condanne a morte: 0
Esecuzioni: 0
trattati internazionali sui diritti umani e la pena di morte:

situazione:
Il metodo d’esecuzione è l’iniezione letale ma il condannato può scegliere la camera a gas. La condanna è decisa da una giuria. Il braccio della morte si trova a Mineral Point (donne: Fulton). Il governatore ha il potere di concedere la grazia su parere, non vincolante, del Board of Pardons and Paroles.
Il 26 giugno 2006, il giudice federale Usa, Fernando Gaitan Jr., ha sospeso le esecuzioni in Missouri fin quando lo stato non introdurrà cambiamenti nell’iniezione letale tali che il condannato non corra inutili rischi incostituzionali di dolore e sofferenza. Il giudice, che si era espresso in seguito al ricorso presentato contro lo stato del Missouri dal condannato a morte Michael Taylor, aveva concesso al Dipartimento di Correzione tempo sino al 15 luglio per predisporre un nuovo protocollo.
Gaitan ha ribadito lo stop alle iniezioni letali, il 25 luglio, bocciando le proposte alternative presentate dalle autorità locali per modificare le procedure di esecuzione dei prigionieri.
Il 12 settembre, si è di nuovo rifiutato di autorizzare le iniezioni letali ribadendo che la procedura per le esecuzioni del Missouri è incostituzionale, dato che il mix di tre sostanze usate per l’iniezione letale comporta inutili rischi incostituzionali di dolore per il condannato. Gaitan aveva dato tempo alle autorità statali fino al 27 ottobre per presentare una procedura riveduta, tuttavia le autorità il 6 ottobre hanno ripresentato lo stesso protocollo, sostenendone la costituzionalità e chiedendo al giudice di rivedere la sua posizione.
Il 16 ottobre dunque, Gaitan ha ribadito per la seconda volta la sua decisione:
“Lo stato non ha fatto nulla per affrontare le preoccupazioni che ho espresso, dimostrando di non voler rispettare quanto ordinato dal tribunale”, ha scritto Gaitan nell’ultima sentenza.

 

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