RISOLUZIONE DELLA CONFERENZA DI KIGALI 2011

Da destra: Sergio d'Elia, Segretario di Nessuno tocchi Caino, Aldo Ajello, Presidente, Elisabetta Zamparutti, Tesoriere, Paul Kagame, Presidente della Repubblica del Ruanda, Marco Perduca, Consiglio direttivo di Nessuno tocchi Caino e Tarcisse Karugarama, Ministro della Giustizia del Ruanda

21 Ottobre 2011 :

Noi, delegati presenti alla Conferenza Regionale sull’Abolizione della Pena di Morte o Moratoria delle Esecuzioni svoltasi a Kigali il 13-14 Ottobre 2011,


Considerando che:

La pena di morte non fa normalmente parte del tradizionale sistema di giustizia africano;


Ricordando:

Il positivo esempio del Ruanda che, nel nome della Riconciliazione, ha abolito la pena di morte anche per gli autori dei crimini più gravi come il genocidio;


Considerando anche che:

Nel settembre 2009, il gruppo di lavoro sulla pena di morte della Commissione Africana sui Diritti Umani e dei Popoli ha organizzato una conferenza sub-regionale a Kigali, Rwanda, per sostenere l’abolizione della pena di morte nell’Africa centrale, orientale e meridionale, ponendo l’accento sulla moratoria delle esecuzioni;

Nell’aprile 2010, la Commissione Africana sui Diritti Umani e dei Popoli ha organizzato un secondo incontro regionale a Cotonou, riguardante i paesi dell’Africa settentrionale e occidentale, per individuare i mezzi per raggiungere l’abolizione della pena di morte;


Ricordando:

I diversi strumenti internazionali volti alla salvaguardia del diritto alla vita;

Che, il 21 dicembre 2010, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA) ha approvato una nuova risoluzione in favore della Moratoria Universale sull’Applicazione della Pena di Morte;

La risoluzione ACHPR/Res 136 (XXXVIII).08 sulla Moratoria della Pena di Morte;


Convinti che:

Una moratoria sull’applicazione della pena di morte contribuisca al rispetto della dignità umana e al miglioramento e progressivo sviluppo dei diritti umani;


Esortiamo tutti gli Stati Africani:

A sottoscrivere gli strumenti relativi ai Diritti Umani che proibiscono la pena di morte, vale a dire il Secondo Protocollo Opzionale al Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici ed adeguare di conseguenza le legislazioni nazionali;

A rendere disponibili all’opinione pubblica le informazioni rilevanti relative all’uso della pena di morte e alle alternative a quest’ultima;

A ridurre progressivamente l’uso della pena di morte e il numero dei reati per i quali può essere imposta;

A stabilire nel frattempo una moratoria delle esecuzioni in previsione dell’abolizione della pena di morte;

Ad ispirarsi ai principi della giustizia riabilitativa, tenendo conto delle esperienze delle vittime;

A redigere un protocollo addizionale alla Carta Africana dei Diritti Umani e dei Popoli relativo alla pena di morte, dando a tutti gli stati membri della UA che non hanno ancora abolito la pena di morte, la possibilità di adottare uno strumento vincolante per l’abolizione della pena di morte;

A co-sponsorizzare e votare in favore della Risoluzione per la moratoria mondiale sulle esecuzioni all’Assemblea Generale Onu del 2012.