01 Gennaio 1999 :
Tortura e maltrattamenti sono all´ordine del giorno nelle carceri irachene dove le condizioni di vita sono di per sé insopportabili. I metodi utilizzati nelle prigioni irachene comprendono scariche elettriche per mutilare le mani, estrazione delle unghie, violenze sessuali e "stupri autorizzati". I detenuti nella prigione "Qurtiyya" (la gattabuia) a Baghdad, situata in una struttura della Direzione della Sicurezza Generale, sono rinchiusi in 50-60 box metallici delle dimensioni di una vecchia cassa di tè. Ogni "cella" ha un rubinetto per l´acqua e un pavimento a rete per consentire ai detenuti di defecare. In una situazione analoga si trovano i detenuti a "Sijn Al-Tarbut" (la bara), una prigione sempre della Sicurezza posta al terzo livello sotto terra e fatta di 100-150 box di acciaio simili ai loculi nei cimiteri che vengono aperti solo per una mezzora al giorno per far entrare un po´ d´aria e di luce. Ai detenuti vengono dati solo cibi liquidi. Se non confessano li si lascia morire. Alla periferia di Baghdad c´è un´altra prigione: la famigerata Abu Ghraib, il complesso carcerario più grande dell´Iraq che si trova a circa 30 chilometri a ovest della capitale. Contiene varie sezioni, alcune delle quali aperte alle visite dei parenti mentre altre sono interdette. L´unico modo per acquisire informazioni è tramite qualcuno che è stato liberato o che ha fatto visita a un familiare detenuto. Ma molti prigionieri di Abu Ghraib sono tenuti in luoghi segreti dove sono portati con gli occhi bendati in celle senza nessuna vista sugli ambienti circostanti. Vi sono altre tristemente note prigioni in Iraq come quella di Radhwaniya. E´ una casa di reclusione, dove in generale si sta peggio che in un carcere giudiziario, ma Radhwaniya è considerato uno dei peggiori posti esistenti nel paese.A seguito di una sua missione in Iraq nel luglio 2002, la Federazione Internazionale dei Diritti dell´Uomo (FIDH) ha reso pubblica una lista di 199 carceri sparse nel paese, ma ci sono anche molti centri di detenzione non dichiarati. Secondo l´Iraqi Human Rights Group le prigioni segrete sarebbero 300, dislocate in alcuni magazzini, depositi, edifici governatici o nei ministeri come quello dell´agricoltura. Tutti i presidi militari hanno poi un loro centro di detenzione riservato di solito ai prigionieri politici, stimati in circa 4.000 su un totale di 60.000 detenuti, migliaia dei quali non verranno mai processati e attendono un´amnistia perchè altrimenti non potranno essere liberati.