La “grazia” di Saddam

06 Agosto 2002 :

Il regime iracheno ha ordinato il rilascio di alcuni prigionieri per rimarcare il quattordicesimo anniversario della fine della guerra tra Iran ed Iraq. Non sono stati resi noti i dati sul numero dei prigionieri da liberare, ma il decreto emanato dal Consiglio del Comando della Rivoluzione e firmato da Saddam sembrato escludere i prigionieri politici. Il decreto, diffuso dai mezzi di comunicazione statali, prevedeva il rilascio di prigionieri che avevano scontato almeno un anno di una condanna fino a cinque anni di carcere, due anni di una condanna fino a dieci anni e cinque anni di una condanna a pi di dieci anni. Per i prigionieri nel braccio della morte, eccetto quelli condannati per reati di droga, omicidio durante rapina o con accuse di spionaggio, era prevista la commutazione in ergastolo. Le autorit irachene definiscono "spie" tutti coloro che sono stati arrestati per aver attaccato obiettivi del governo o perch appartenenti ai vari gruppi di opposizione fuori legge. LIran ha accettato un cessate-il-fuoco delle Nazioni Unite l8 agosto 1988, dopo una guerra di otto anni con lIraq che costata circa un milione di vite. LIraq celebra il cessate-il-fuoco come un "grande giorno di vittoria" contro lIran. (Fonti: Reuters, 06/08/2002)
20 ottobre 2002: il governo iracheno ha annunciato unampia amnistia "per ringraziare il popolo iracheno per la rielezione del Presidente Saddam Hussein" nel referendum del 15 ottobre che ha fatto registrare il 100% di voti favorevoli a Saddam. La televisione ha mostrato decine di uomini che lasciavano la prigione portando i propri effetti in borse di plastica cantando: "Sacrifichiamo il nostro sangue e le nostre anime per Saddam". Non sono state fornite cifre ufficiali sul numero di detenuti interessati dallamnistia. Una dichiarazione attribuita a Saddam Hussein, letta alla televisione di stato dal Ministro dellInformazione Mohammed Saeed al-Sahhafa, ha precisato che la "amnistia generalizzata applicata a chiunque sia imprigionato o arrestato per ragioni politiche o di altra natura". Quelli condannati per omicidio, ha detto il comunicato, saranno liberati solo se le famiglie delle vittime acconsentiranno ed i condannati per furto dovranno trovare il modo di risarcire le loro vittime. Sono stati inclusi i soldati disertori ed i condannati a morte in attesa dellesecuzione. "Diamo la responsabilit di recuperarli alle loro famiglie e alla societ dopo avergli concesso questa opportunit", detto nella dichiarazione. "Preghiamo Dio di non doverci pentire per questa decisione". Alcuni prigionieri hanno promesso che in futuro non commetteranno pi reati e altri hanno detto di essere "pronti a difendere lIraq e il grande leader".Ma associazioni irachene a difesa dei diritti umani hanno denunciato questa amnistia come una farsa. Numerose voci si sono levate, ad esempio, per chiedere conto a Saddam della sorte di migliaia di Kurdi fayli, dai 7 ai 10.000, inghiottiti dalle prigioni del regime. Altre fonti hanno riferito di decessi di persone qualche giorno dopo la loro liberazione: sarebbero stati avvelenati col Tallio. Il Kuwait ha accusato lIraq di non dare notizie su pi di 600 kuwaitiani e cittadini di altri paesi scomparsi durante la Guerra del Golfo del 1991. La televisione governativa ha detto in seguito che altri arabi detenuti in Iraq sono stati inclusi nellamnistia, ma non quelli condannati per spionaggio a favore di Israele o degli USA. Il Segretario di Stato americano Colin Powell ha detto che lamnistia stato uno stratagemma politico di Saddam. "E una mossa tipica di questuomo che usa gli esseri umani per i suoi fini politici", ha detto Powell. "E una manipolazione che usa nel tentativo di dare una immagine di s diversa dalla sua realt di brutale dittatore." Gli esuli iracheni e gli USA hanno anche ridicolizzato il referendum di Saddam e il risultato riportato. Saddam era il solo candidato e gli iracheni dovevano rispondere "si"o "no" ad altri sette anni di suo governo. In un paese in cui gli oppositori subiscono torture e uccisioni, secondo gli esuli ed i gruppi internazionali per i diritti umani, difficile stabilire la sincerit dei votanti. (Fonti: AP, Guardian, 21/10/2002)