ARABIA SAUDITA: CONDANNA CAPITALE ANNULLATA E NUOVO PROCESSO PER ‘MINORENNE’

Abdullah al-Huwaiti

13 Novembre 2021 :

La Corte Suprema saudita ha annullato la condanna a morte di un giovane a seguito di quello che gruppi per i diritti umani hanno definito un "processo gravemente iniquo" per crimini che il ragazzo avrebbe commesso da minorenne, ha reso noto la sua famiglia il 10 novembre 2021.
"La Corte Suprema dell'Arabia Saudita ha annullato la sentenza che riguarda il mio figlio più giovane, Abdullah al-Huwaiti", ha scritto sua madre su Twitter, ringraziando tutti coloro che le sono stati accanto.
La legge saudita stabilisce che nel suo caso debba ora esserci un nuovo processo, ha osservato l’organizzazione contro la pena di morte Reprieve.
Sebbene non sia più a rischio di esecuzione imminente, Huwaiti potrebbe ancora essere condannato a morte in una fase successiva.
L'ufficio stampa del governo di Riad non ha risposto nell’immediato a una richiesta di commento.
Huwaiti è stato arrestato quando aveva 14 anni e condannato a morte tre anni dopo con l'accusa di omicidio e rapina a mano armata insieme ad altri cinque imputati, in un caso attentamente monitorato da gruppi per i diritti umani.
Human Rights Watch e Reprieve hanno detto che tutti e sei gli imputati nel caso hanno dichiarato al processo che le loro confessioni sono state estorte negli interrogatori attraverso la tortura o la minaccia di tortura.
Nel 2020 le autorità saudite hanno abolito la pena di morte per i minorenni e hanno affermato che l'applicazione sarebbe stata retroattiva.
La Commissione per i Diritti Umani del Regno, legata al governo di Riad, in seguito ha chiarito che il divieto si applica solo a una categoria minore di reati nota nel diritto islamico come "ta'zeer".
Ciò significa che i giudici possono ancora condannare a morte i minorenni in relazione alle altre due categorie, secondo l'interpretazione della sharia dell'Arabia Saudita: "houdoud", relativa a crimini gravi che comportano una punizione prescritta, incluso il terrorismo, e "qisas", o retribuzione, che di solito riguarda l’omicidio.
Huwaiti è stato riconosciuto colpevole di un crimine "houdoud".
"Restiamo preoccupati per la vita di Abdullah Al-Howaiti, nonostante la decisione della Corte Suprema", ha dichiarato Taha al-Hajji, un avvocato saudita dell'Organizzazione Europea Saudita per i Diritti Umani.

 

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