COREA DEL SUD: RESTANO IN 57 I PRIGIONIERI NEL BRACCIO DELLA MORTE

02 Luglio 2025 :

Due prigionieri del braccio della morte sudcoreano sono morti lo scorso anno a causa dell'età avanzata e di una malattia, ha reso noto il 29 giugno 2025 il Ministero della Giustizia di Seoul.
Si tratta di Oh Jong-geun, condannato nel caso degli "omicidi seriali del pescatore di Boseong", e di Kang Young-sung, principale colpevole nel caso dell’“omicidio della taverna di Miryang".
Oh Jong-geun era stato incarcerato per aver ucciso quattro turisti, uomini e donne, che avevano preso la sua barca mentre erano diretti a Boseong, nella provincia di Jeolla, ad agosto e settembre 2007.
Kang Young-sung era un gangster che nel gennaio del 1996 aveva prima ferito due membri di una gang rivale nella taverna Hwaryang a Sammun-dong, Miryang, nella provincia di Gyeongnam, per poi inseguirli in ospedale per finirli, brandendo un'arma contro sette agenti intervenuti.
I due prigionieri sono morti nel carcere di Gwangju a causa dell'età avanzata e della malattia.
Secondo quanto riferito, Oh Jong-geun è morto a luglio dello scorso anno, e Kang Young-sung circa un mese dopo.
Oh Jong-geun era stato condannato a morte nel 2010, diventando il condannato a morte più anziano del Paese, e aveva 86 anni al momento della sua morte.
Kang Young-sung era stato condannato a morte a 30 anni nel 1996 ed è morto a 58 anni.
Oh Jong-geun presentò una causa di incostituzionalità, sostenendo che la pena di morte violi la dignità umana, mentre Kang Young-sung chiese la sospensione dell'esecuzione dopo aver lottato contro un'emorragia cerebrale e altre patologie, tuttavia entrambe le richieste furono respinte.
Con la morte di queste due persone, diventano 57 le condanne a morte definitive in Corea del Sud.
Di queste, quattro sono state emesse sulla base della legge militare e i quattro detenuti si trovano attualmente in un carcere militare.
Dal dicembre 1997, la Corea del Sud non pratica esecuzioni ed è classificata come un "Paese abolizionista di fatto" per quanto riguarda la pena di morte.
Con l'aumento della percentuale di opinione pubblica che chiede l'esecuzione degli autori di crimini efferati, nel 2023 il Ministero della Giustizia ha ordinato una serie di controlli presso gli istituti penitenziari dotati di camere di esecuzione.

 

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