GIAPPONE: NUOVO PROCESSO PER IL PRIGIONIERO DA PIÙ TEMPO AL MONDO NEL BRACCIO DELLA MORTE

Iwao Hakamada

24 Dicembre 2020 :

La Corte Suprema del Giappone ha confermato una sentenza che dispone un nuovo processo per il prigioniero da più tempo al mondo nel braccio della morte, ha detto il 23 dicembre 2020 un avvocato del detenuto 84enne.
Iwao Hakamada si trova nel braccio della morte da più di mezzo secolo, dopo essere stato riconosciuto colpevole di aver derubato e ucciso il suo capo, la moglie dell'uomo e i loro due figli adolescenti.
Hakamada sostiene di aver confessato il crimine dopo un brutale interrogatorio della polizia in cui subì percosse, e che le prove nel caso siano false.
Ha tentato di ritrattare la sua confessione, ma fu condannato a morte nel 1968, con sentenza confermata dalla Corte Suprema nel 1980.
In una rara retromarcia per il rigido sistema giudiziario giapponese, un tribunale distrettuale della città di Shizuoka nel 2014 ha accolto la sua richiesta di un nuovo processo.
Il tribunale distrettuale ha ammesso che gli investigatori potrebbero aver piazzato le prove e ha ordinato la liberazione dell'ex pugile, aggiungendo che sarebbe "insopportabilmente ingiusto" tenerlo recluso in attesa del nuovo processo.
I pubblici ministeri hanno allora presentato ricorso e hanno vinto presso l'Alta Corte di Tokyo, spingendo Hakamada a trasferire il caso alla Corte Suprema, che il 23 dicembre si è pronunciata in suo favore, disponendo il nuovo processo.
"La Corte Suprema ha deciso oggi di ordinare un nuovo processo ribaltando la decisione dell'Alta Corte di Tokyo che aveva respinto la richiesta di nuovo processo", ha scritto sul suo blog l'avvocato di Hakamada, Yoshiyuki Todate.
“Il fatto che un percorso per la ripresa di un nuovo processo non sia stato interrotto è molto positivo. Le mie mani stanno ancora tremando dopo aver sentito questo. Sono davvero, davvero contento."
I sostenitori di Hakamada dicono che quasi 50 anni di detenzione, per lo più in isolamento e con la continua minaccia di esecuzione, abbiano pesantemente compromesso la salute mentale del prigioniero.
In un'intervista alla AFP nel 2018, l'ex pugile ha detto di sentirsi "in combattimento ogni giorno".

 

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