IRAN - 12 gennaio 2020. Secondo giorno consecutivo di proteste popolari

13 Gennaio 2020 :

Proteste in Iran - 12 gennaio 2020. Le proteste del popolo iraniano contro la tirannia religiosa al potere sono proseguite per un secondo giorno consecutivo. Si stanno rapidamente diffondendo e finora, oltre a Teheran, altre 16 province hanno assistito a proteste. I manifestanti chiedono il rovesciamento del regime clericale in varie parti di Teheran e in altre città del paese, tra cui Isfahan, Mashhad, Ahvaz, Shadegan, Kermanshah, Sanandaj, Karaj, Sari, Babol, Amol, Semnan, Shahroud, Tabriz, Qazvin , Zanjan, Shiraz, Oroumieh, Gorgan, Arak, Qods e Robat Karim. Scandiscono slogan come: "morte al dittatore", "morte all'oppressore, che si tratti dello scià o del leader (Khamenei)", "l'IRGC (Corpo delle guardie della rivoluzione islamica, un riferimento alla recente uccisione, il 3 gennaio, da parte degli Usa del generale Qasem Soleimani, uccisione che ha causato, nel corso della rappresaglia iraniana, l’8 gennaio, l’abbattimento di un aereo ucraino con 176 vittime, ndt) commette crimini, il leader li sostiene", "gli studenti si sono svegliati, disprezzano Seyyed Ali (Khamenei )”, “Oggi è un giorno di lutto, la nazione iraniana è in lutto", "Capi dell'IRGC, siete voi l'ISIS", "idranti, blindati, petardi, i mullah devono andare a quel paese", " vergogna, vergogna per il leader incompetente", "il popolo chiede l’elemosina, il leader vive come Dio", "l'incompetente IRGC è la fonte dell'omicidio", "ucciderò chiunque abbia ucciso mio fratello", "mio fratello martirizzato, vendicherò il tuo sangue", "gli studenti muoiono ma non accetteranno mai l’umiliazione", "I codardi dell'IRGC sono responsabili dell'uccisione del popolo", "Khamenei è un assassino, il suo governo è illegittimo", "1500 sono morti a novembre” e " siamo guerrieri, combattici e noi ti combatteremo". A Teheran, persone e giovani stanno protestando in piazza Azadi (della Libertà), piazza Enqelab (della Rivoluzione) e nelle strade adiacenti. A piazza Azadi, agenti mascherati del regime hanno attaccato i manifestanti. Per impedire che un numero maggiore di persone si unissero alle manifestazioni, il regime ha chiuso le porte della metropolitana di Piazza Azadi, lasciando un gran numero di persone bloccate nella stazione. Le forze dell’ordine hanno portato veicoli equipaggiati con mitragliatrici di calibro 50 per affrontare i manifestanti. Il regime sta anche cercando di disperdere i manifestanti usando i cannoni ad acqua. La signora Maryam Rajavi, presidente eletto del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana (NCRI), ha elogiato il popolo iraniano insorto e ha affermato che le persone da nord a sud e da est a ovest del paese in varie città si sono sollevate per liberare il paese dal giogo del fascismo religioso. È giunto il momento per la comunità mondiale di riconoscere la verità che il fascismo religioso dominante non rappresenta il popolo iraniano e di riconoscere la richiesta nazionale del popolo iraniano di rovesciare questo regime.

 

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