IRAN - Ali Karimi, Mohammad Parvaei e il

22 Luglio 2019 :

Ali Karimi, Mohammad Parvaei e Amirali Shadabi impiccati nella prigione di Minab il 14 luglio. La notizia è riportata da IHR, che ha precisato che la notizia al momento non risulta pubblicata da nessuna fonte filogovernativa.  Secondo un'altra fonte, iranrights.org, Amirali Shadabi era minorenne all'epoca del reato. IHR è stata in grado di aggiungere che Amirali Shadabi aveva ucciso una persona durante una lite, mentre gli altri due avevano commesso un omicidio “per motivi economici”, termine generico che potrebbe riferirsi ad un furto o una rapina, e che secondo il codice iraniano ispirato alla Shari’a viene assorbito dalla definizione di “moharebeh”. In Iran, nazione che segue i precetti dell’islam sciita, sono “moharebeh” (detto anche ifsad fil Arz “corruzione sulla terra”) coloro che “dichiarano guerra” contro Dio e il suo Messaggero e in via estensiva contro le regole e i precetti della società islamica. La formula viene applicata ad attività violente sia per fini criminali sia si contestazione ai poteri dello stato. Gli accusati di essere moharebeh “nemici di Allah” sono sottoposti ad un processo a porte chiuse che spesso si conclude con la condanna a morte. In alternativa, la punizione per moharabeh è l’amputazione “incrociata” degli arti, ossia della mano destra e del piede sinistro. Nei casi di moharabeh le esecuzioni sono spesso effettuate in segreto, senza che siano informati gli avvocati o i familiari. Tuttavia, tra i condannati a morte o giustiziati per moharebeh, considerata la natura indeterminata ed estensiva del reato, vi sono spesso dissidenti politici, membri di gruppi politici considerati illegali o appartenenti alle minoranze etniche e religiose, in particolare, sunniti, azeri, kurdi, baluci e ahwazi.

 

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