IRAN - Amir Hossein Moradi, Saeed Tamjidi e Mohammad Rajabi condannati a morte.

25 Febbraio 2020 :

Amir Hossein Moradi, Saeed Tamjidi e Mohammad Rajabi condannati a morte. I tre giovani, stati arrestati durante le proteste dello scorso novembre scaturite dal triplicare dei prezzi dei carburanti. I giovani sono stati processati a porte chiuse il 25 e 26 gennaio 2020 dal Tribunale Rivoluzionario di Teheran, presieduto dal noto giudice ultraconservatore Abolqassem Salavati. Amir Hossein Moradi è stato condannato a morte con l'accusa di "complicità in vandalismo e incendio doloso con l'intenzione di agire contro la Repubblica islamica dell'Iran", 15 anni di carcere e 74 frustate per l'accusa di "complicità in rapina a mano armata aggravata dall’aver agito di notte" e un anno di reclusione per l'accusa di "attraversamento illegale di confine".
Saeed Tamjidi e Mohammad Rajabi sono stati entrambi condannati a morte con l'accusa di "complicità in vandalismo e incendio doloso con l'intento di agire contro la Repubblica islamica dell'Iran", 10 anni di carcere e 74 frustate per l'accusa di "complicità in rapina a mano armata aggravata dall’aver agito di notte" e a un anno di reclusione per l'accusa di "attraversamento illegale di confine".
La notizia è riportata in inglese da Human Rights Activists News Agency (HRANA)
Secondo il verdetto, un’altra udienza sarà tenuta il 3 marzo 2020, ma secondo i loro avvocati, il verdetto è di primo grado è definitivo.
Il 16 novembre 2019, Amir Hossein Moradi, Saeed Tamjidi e Mohammad Rajabi stavano partecipando alle proteste in via Sattar Khan a Teheran.
Amir Hossein Moradi è nato il 6 agosto 1994 a Teheran. Ha finito il liceo informatico, e lavorava come venditore di telefoni cellulari, computer e software a Teheran.
Secondo Hrana, il 19 novembre, Moradi è stato identificato e arrestato dai servizi di sicurezza (attraverso filmati di TV a circuito chiuso). Moradi è stato messo in isolamento nel reparto 240 della prigione di Evin per un mese. Gli agenti della sicurezza lo hanno picchiato durante l'interrogatorio".
Una fonte vicina alla sua famiglia ha riferito alla HRANA che il signor Moradi ha detto alla sua famiglia di essere stato colpito con un Taser, di essere stato minacciato di rimanere a lungo in isolamento ma, se avesse confessato, sarebbe stato medicato e portato in un reparto normale.
Ha aggiunto che durante una delle sue 13 sedute di interrogatorio, un agente gli è salito sul petto, causandogli lesioni alle costole.
Il capo d’accusa lo indicava come un organizzatore della protesta, avrebbe dato istruzioni ad altri manifestanti, e li avrebbe capeggiati in uno scontro armato contro gli agenti. Inoltre, attraverso Telegram, avrebbe dato istruzioni ad altri manifestanti perché assalissero dei poliziotti che li stavano riprendendo con una telecamera.
Saeed Tamjidi è nato il 22 maggio 1992, è uno studente universitario in ingegneria elettrica e Mohammad Rajabi è nato il 12 agosto 1994 e ha conseguito un diploma di scuola superiore.
Il 20 novembre 2019, Tamjidi e Rajabi hanno chiesto asilo in una nazione confinante, ma il 28 dicembre 2019 sono stati deportati in Iran su richiesta dell'Iran. Sono stati trasferiti nella prigione di Evin.
Anche Rajabi e Tamjidi sostengono di essere stati picchiati al fine di estorcere loro una confessione. Una fonte vicina alla loro famiglia che vuole rimanere anonima ha detto a HRANA che i giovani hanno detto ai familiari che la maggior parte delle accuse sono false, e hanno confessato sotto tortura. Hanno aggiunto che "eravamo stanchi dell'ingiustizia nel paese e siamo andati in strada per protestare".

 

altre news