IRAN - Gli esperti dell’Onu lanciano l'allarme sugli arresti, sulle uccisioni, e sulla chiusura di Internet.

23 Novembre 2019 :

Gli esperti dell’Onu lanciano l'allarme sugli arresti, sulle uccisioni, e sulla chiusura di Internet. In un comunicato congiunto, alcuni esperti dei diritti umani delle Nazioni Unite (*) hanno espresso serie preoccupazioni per la situazione in Iran mentre le proteste si sono diffuse in tutto il paese la scorsa settimana. "Siamo profondamente preoccupati per le notizie di morti e feriti, e che le autorità potrebbero aver usato una forza eccessiva contro coloro che partecipano alle proteste", hanno detto gli esperti. "Ricordiamo alle autorità che, ai sensi del Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici (che l’Iran ha sottoscritto nel 1976, prima della rivoluzione islamica, ndt), la forza letale deve essere utilizzata solo se strettamente inevitabile per proteggere la vita". Gli esperti hanno preso atto di notizie credibili secondo cui ben 106 persone sono state uccise tra il 15 e il 19 novembre e che ben 1.000 sono state arrestate per aver aderito alle proteste. Rapporti recenti suggeriscono che queste cifre potrebbero essere significativamente più alte. "Ricordiamo al governo i suoi obblighi ai sensi del Patto e invitiamo le autorità a garantire che i diritti alla libertà di opinione e di espressione, nonché la libertà di riunione e associazione pacifiche, siano rispettati e protetti", hanno affermato. Gli esperti hanno inoltre fatto appello a coloro che partecipano alle proteste perché lo facciano pacificamente. Le proteste sono iniziate dopo che il governo ha annunciato un aumento del 50% dei prezzi del carburante, nonché un razionamento mensile della benzina, con effetto immediato. Le proteste arrivano nel mezzo di una difficile situazione economica nel paese derivante dalla cattiva gestione economica e dalla corruzione, nonché dalla reimposizione delle sanzioni nel 2018, che hanno avuto un impatto negativo significativo sui diritti economici e sociali della fascia medio bassa e bassa della popolazione. Analogamente, le proteste nel 2017 e nel 2018 per il deterioramento delle condizioni economiche avevano portato a arresti su larga scala dei partecipanti e blackout delle comunicazioni. Gli esperti hanno anche sollevato preoccupazioni per la chiusura di Internet a livello nazionale, affermando che i meccanismi internazionali per i diritti umani, incluso il Consiglio per i diritti umani, hanno condannato tali azioni sproporzionate. Sebbene i rapporti indicassero un aumento marginale della connettività il 21 novembre, questo era molto limitato. "Una chiusura di rete di questo tipo a livello nazionale ha chiaramente uno scopo politico: reprimere il diritto degli iraniani di accedere alle informazioni e di comunicare in un momento di crescente protesta", hanno detto gli esperti. “Un simile passo illegittimo priva gli iraniani non solo di una libertà fondamentale ma anche di un accesso di base ai servizi essenziali. "Esortiamo vivamente il governo a ripristinare il pieno accesso a Internet e ad impegnarsi a mantenere Internet attivo e funzionante in ogni momento, soprattutto durante i periodi di protesta pubblica". Gli esperti hanno affermato che le autorità iraniane hanno avvertito che potrebbero prendere ulteriori misure “decisive” se le proteste non cessano, sollevando serie preoccupazioni sul fatto che la situazione potrebbe ulteriormente deteriorarsi. Hanno incoraggiato il governo a cercare di dialogare con coloro che partecipano alle proteste e ad astenersi dall'adottare misure che reprimono o violano i loro diritti umani. Gli esperti delle Nazioni Unite avevano già in precedenza espresso le proprie preoccupazioni al Governo, e continueranno a cercare di dialogare su questi temi e monitorare la situazione. (*) Gli esperti delle Nazioni Unite: Javaid Rehman, Relatore Speciale sulla situazione dei diritti umani nella Repubblica islamica dell'Iran; Clement Nyaletsossi Voule, Relatore Speciale per i diritti alla libertà di assemblea pacifica e di associazione, David Kaye, Relatore Speciale sulla promozione e protezione del diritto alla libertà di opinione e di espressione; Sig.ra Agnes Callamard, Relatrice Speciale per le esecuzioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie.

 

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