IRAN - Il governo, per smorzare le polemiche, offre indennizzi alle vittime dei disordini, ma vieta di rilasciare interviste

IRAN - Disordini 2019

16 Dicembre 2019 :

15.12.2019

Tentativi del governo iraniano di registrare il nome dei manifestanti morti alla Martyr Foundation. Secondo una fonte del Kurdistan Human Rights Network (KHRN), le forze di sicurezza hanno visitato un certo numero di famiglie di persone uccise nelle proteste di novembre a Kermanshah, Javanrood, Ravansar e Marivan offrendo di registrare i loro morti come martiri della Repubblica islamica. Secondo le statistiche compilate da KHRN, almeno 24 civili curdi sono stati confermati finora tra i morti nelle città di Javanrood, Kermanshah, Sanandaj, Marivan, Karaj e Teheran durante le recenti proteste contro l’aumento del prezzo della benzina. Le forze di sicurezza nell'incontrare le famiglie delle vittime hanno insistito sul fatto che la morte dei loro figli fosse “accidentale” e, nell’intento di attenuare le polemiche, stanno suggerendo di inserire i loro congiunti nella lista di una fondazione statale, la Martyr Foundation, cosa che consentirebbe alle famiglie di ottenere sussidi. La maggior parte di queste famiglie sembra abbia rifiutato l'offerta. Nel frattempo, le forze di sicurezza hanno minacciato i parenti delle vittime di non rilasciare interviste ai media o alle organizzazioni per i diritti umani.

 

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