IRAN - Le critiche del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite di Ginevra all'Iran

15 Novembre 2019 :

Le critiche del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite di Ginevra all'Iran. Il 12 novembre 2019, le conclusioni e le raccomandazioni del gruppo di lavoro sull'UPR sono state adottate dalla comunità internazionale in una riunione del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite. Nel contesto della Revisione Periodica Universale (UPR), la comunità internazionale ha preso posizione contro le violazioni dei diritti umani da parte del regime iraniano, ed ha sollecitato il regime a porre fine alla tortura, all'esecuzione di minori e alla discriminazione nei confronti delle donne. L'8 novembre 2019, circa 111 paesi hanno partecipato all'UPR della situazione dei diritti umani in Iran, criticando l'esecuzione di minori, l’uso della tortura, e le discriminazioni contro le donne in Iran. L'UPR è un meccanismo di revisione tra pari in cui gli Stati membri delle Nazioni Unite sono in grado di formulare raccomandazioni ai governi sottoposti a revisione. Il 12 novembre 2019, le conclusioni e le raccomandazioni del gruppo di lavoro sull'UPR sono state adottate dalla comunità internazionale in una riunione del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite. Un totale di 329 raccomandazioni sono state rivolte al governo iraniano. Diversi paesi hanno invitato il regime a ratificare la Convenzione sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna (CEDAW, Convention on the elimination of all forms of discrimination against women). Danimarca, Estonia e Moldavia hanno invitato il regime a ratificare la Convenzione contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti. La Germania ha invitato il regime a "ratificare le principali convenzioni internazionali sui diritti umani, in particolare la Convenzione contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti e la Convenzione Sull'eliminazione di ogni forma di Discriminazione nei Confronti delle Donne". L'Albania ha invitato il regime iraniano a cooperare con tutti i relatori speciali delle Nazioni Unite che desiderano visitare il paese, e ai quali fino ad oggi è stato impedito l’ingresso. La Svezia ha dichiarato che l'Iran deve "cooperare pienamente e garantire un accesso immediato e senza restrizioni al relatore speciale sulla situazione dei diritti umani nella Repubblica islamica dell'Iran". Il Belgio ha invitato il regime a "abolire la pena di morte almeno per i reati commessi da persone di età inferiore ai 18 anni, in conformità con i suoi obblighi ai sensi del Patto internazionale sui diritti civili e politici e della Convenzione sui diritti del fanciullo, e commutare tutte le condanne a morte emesse contro minorenni." La Germania ha dichiarato che l'Iran deve "stabilire una moratoria formale sulla pena di morte. In particolare, cessare tutte le esecuzioni pianificate di minorenni e vietare l'imposizione della pena di morte per reati commessi da minori." Gli Stati Uniti hanno affermato che il regime iraniano deve porre immediatamente fine all'uso della tortura, e indagare e perseguire in modo credibile tutte le accuse di tortura. L'Ucraina ha invitato l'Iran a "rimuovere tutte le disposizioni di legge nazionali che prevedono sanzioni che equivalgono a tortura o trattamenti crudeli e degradanti.” L'Australia ha dichiarato che l'Iran deve "Indagare immediatamente su tutte le accuse di tortura e altri maltrattamenti di coloro che sono stati arrestati o detenuti durante le manifestazioni del dicembre 2017 e individuare e sanzionare i responsabili". Il Regno Unito ha dichiarato che l'Iran deve "Dimostrare immediatamente che tutti i detenuti in carcere non sono né torturati né soggetti a trattamenti o pene crudeli o disumane". La Svizzera ha invitato l'Iran a "Liberare tutte le persone detenute per aver esercitato i loro diritti alla libertà di espressione, associazione e riunione pacifica, e abrogare o modificare le leggi e altre disposizioni che criminalizzano o limitano l'esercizio di tali diritti". L'Argentina ha affermato che l'Iran deve "garantire la libertà di espressione, in particolare dei difensori dei diritti umani e dei giornalisti e delle giornaliste, e abrogare le disposizioni di legge che incidono su questi diritti".

 

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