IRAN - Prigioniero politico curdo Houshmand Alipour condannato a morte

10 Gennaio 2020 :

Domenica, un tribunale iraniano ha condannato a morte il prigioniero politico curdo Houshmand Alipour. Houshmand Alipour è stato condannato a morte dalla corte rivoluzionaria di Sanandaj, capitale della provincia del Kurdistan, nell'Iran occidentale. Houshmand Alipour e Mohammad Ostadghader, entrambi appartenenti alla minoranza curda dell'Iran, sono stati arrestati il 3 agosto 2018, sospettati di aver preso parte a un attacco armato contro una base delle forze di sicurezza in quella città. Per il Ministero dell'Intelligence si trattava dell’arresto di gruppi "separatisti e Takfiri" che avevano attaccato una base di sicurezza a Saqqez, nella provincia del Kurdistan. I due arrestati sono stati mostrati alla televisione di stato quattro giorni dopo, il 7 agosto, facendo una "confessione" forzata che si incriminava. Il 9 agosto il Kurdistan Freedom Party (PAK), un gruppo di opposizione curda, ha rilasciato una dichiarazione assumendosi la responsabilità dell'attacco. Ha dichiarato che Houshmand Alipour e Mohammad Ostadghader sono stati arrestati dopo essere intervenuti per salvare membri del PAK feriti che avevano preso parte all'attacco. All'epoca, il padre di Houshmand, Mostafa Alipour, dichiarò che il figlio era stato sottoposto a "gravi torture" perché confessasse, ma che suo figlio non era coinvolto in nessuna operazione armata. Il tribunale ha processato Alipour di "Baghi", termine arabo che significa rivolta armata. Houshmand Alipour è stato trasferito nella prigione centrale di Saqez 110 giorni dopo il suo arresto. Aveva trascorso i 110 giorni precedenti nel centro di detenzione dell’intelligence a Sanandaj. Alla sua famiglia è stato permesso di visitarlo solo una volta durante tutta la detenzione. L'Iran ha una “tradizione” di condanne a morte di detenuti politici sulla base di confessioni forzate. Questa tattica dell'apparato dell'intelligence e della repressione del regime è stata a lungo un argomento di discussione e critica tra le organizzazioni internazionali per i diritti umani, che periodicamente condannano il regime per violazione dei diritti più elementari dei prigionieri politici. Il canale televisivo statale IRIB (Islamic Republic of Iran Broadcasting) ha una lunga storia di messa in onda di tali confessioni forzate.

 

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