IRAN - Reporter Senza Frontiere: Iran tra i peggiori paesi per la libertà di stampa.

25 Aprile 2020 :

Reporter Senza Frontiere: Iran tra i peggiori paesi per la libertà di stampa. Nel rapposto “2020 World Press Freedom Index” di Reporter Senza Frontiere (RSF), pubblicato martedì, l’Iran si colloca al 173° posto su 180 paesi censiti. L’Iran è sceso di 3 posizioni rispetto all’anno precedente. Il rapporto annuale di Reporters Sans Frontières afferma che l'Iran è stato uno dei paesi più repressivi del mondo per i giornalisti negli ultimi 40 anni, con un controllo incessante dello stato su notizie e informazioni, e almeno 860 giornalisti e cittadini-giornalisti imprigionati o giustiziati dal 1979. Il rapporto menziona un ampio controllo sul complesso dei media, e pressioni e intimidazioni nei confronti di giornalisti indipendenti, cittadini-giornalisti e media indipendenti. Le stesse categorie sono state oggetto di arresti arbitrari e lunghe condanne imposte da tribunali rivoluzionari al termine di processi iniqui. "Di conseguenza, oggi al centro delle battaglie per notizie e informazioni liberamente riportate e per cambiamenti politici in Iran ci sono i cittadini-giornalisti sui social network”. Per il quarto anno consecutivo la Norvegia ha conquistato il primo posto tra i paesi con il più alto livello di libertà e sicurezza per i giornalisti, seguito da Finlandia e Norvegia. Stati Uniti e Israele si collocano al 44 ° e all'88 ° posto tra i 180 paesi dell'indice RSF. Le violazioni dei diritti dei giornalisti sono preoccupanti nella regione del Medio Oriente e dell'Asia occidentale, dove la nazione che si classifica meglio è il Libano (102), seguito da Turchia (154), Iraq (162) e Arabia Saudita (170). Siria, Cina e Corea del Nord, tre degli alleati dell'Iran, rispettivamente al 174°, 177° e 180° posto. L'Iran impone anche una forte censura su Internet. Nel marzo di quest'anno RSF ha inserito il Supreme Cyberspace Council iraniano tra i venti peggiori predatori digitali nel 2020. Il Consiglio utilizza la tecnologia digitale per "spiare e molestare" i giornalisti, secondo il rapporto RSF. Le forze di sicurezza iraniane spesso arrestano i giornalisti con accuse inventate, e li sottopongono a processi iniqui e li privano persino di cure mediche adeguate mentre sono in prigione.

 

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