IRAN - Ruhollah Zam è stato giustiziato questa mattina presto in una località sconosciuta

IRAN - Ruhollah Zam

12 Dicembre 2020 :

Ruhollah Zam è stato giustiziato questa mattina presto in una località sconosciuta con l'accusa di "corruzione sulla terra".
Iran Human Rights condanna l'esecuzione con la massima fermezza e chiede una risposta forte da parte della comunità internazionale. Mahmood Amiry-Moghaddam, direttore e portavoce di IHR, ha dichiarato: "L'esecuzione di Ruhollah Zam è un crimine e le autorità della Repubblica islamica devono essere ritenute responsabili. Oltre ad essere una punizione crudele e disumana, è stato giustiziato per aver gestito un giornale, che non è un crimine in nessuno stato con standard minimi di libertà di parola. Il rapimento, il negargli il giusto processo e un processo ingiusto sono gli altri crimini della Repubblica islamica nel caso di Zam".
Secondo l'agenzia di stampa della magistratura “Mizan”, l'attivista politico e direttore del canale Telegram di AmadNews, Ruhollah Zam, è stato giustiziato all'alba del 12 dicembre 2020. Il rapporto non specifica il luogo esatto dell'esecuzione. Secondo il rapporto, il tribunale preliminare aveva considerato 13 capi di imputazione contro Ruhollah Zam come casi di “corruzione sulla terra” e lo aveva condannato a morte su questa base. L’8 dicembre NtC aveva ripreso la notizia data da IHR che la Corte Suprema iraniana aveva confermato la condanna a morte. l’8 dicembre infatti, l'agenzia di stampa statale ISNA pubblicava le dichiarazioni rilasciate dal portavoce della magistratura, Gholamhossein Esmaili, nel corso di una conferenza stampa tenutasi online. Esmaili aveva detto che la condanna a morte di Zam era stata confermata dalla Corte Suprema. Esmaili aveva spiegato: "La Corte Suprema ha esaminato il caso più di un mese fa, ed ha confermato il verdetto". A giugno, il Mizan Online, l’organo di stampa ufficiale della magistratura iraniana, aveva scritto che l'udienza finale del processo a Zam si era tenuta il 9 giugno 2020. In quell’occasione l’uomo si era dichiarato colpevole di "insulti ai funzionari governativi e incitamento alla rivolta", e di "sostegno a persone già condannate per attentato alla sicurezza”. Contro l'attivista politico sono state mosse anche altre accuse tra cui "un diffuso coinvolgimento in danneggiamenti del sistema economico" e "azione contro la sicurezza interna ed esterna della Repubblica islamica". A luglio, Mizan Online aveva scritto che il tribunale preliminare aveva dichiarato colpevole Zam, e aveva citato il portavoce della magistratura, Esmaili, il quale aveva affermato che "la corte ha considerato 13 capi di imputazione contro Ruhollah Zam come casi di corruzione sulla terra e lo ha condannato a morte".
Oggi si apprende che la lista completa delle imputazioni mosse a Zam comprendeva: "crimini contro la sicurezza internazionale ed esterna dello Stato, pubblicazione in maniera diffusa di notizie false, assistere nella distruzione, aiutare a danneggiare il sistema economico dello stato, danneggiare la sicurezza nazionale interna ed esterna, spionaggio per i servizi di intelligence di un paese della regione, spionaggio per i servizi segreti francesi dall'inizio del 1397 (primavera 2018) fino al suo arresto, cooperazione con il governo ostile degli Stati Uniti contro la Repubblica islamica nella seconda metà di Esfand 1396 (seconda settimana di marzo 2018 secondo il calendario occidentale) fino al il suo arresto, associazione e collusione con l'intento di commettere crimini contro la sicurezza interna ed esterna, partecipando ad attività di propaganda contro il sistema della Repubblica Islamica a favore di gruppi e organizzazioni dissidenti, partecipando a ingannare e incitare le persone alla guerra e alle uccisioni tra il dicembre 2017 e il Gennaio 2018, partecipando alla raccolta di informazioni classificate con l'obiettivo di perturbare la sicurezza nazionale, insulto alle sacralità dell'Islam, acquisizione di proprietà con mezzi illegittimi e denunce penali presentate contro di lui da persone fisiche e giuridiche".
Ruhollah Zam, il cui canale Telegram al suo apice ha avuto oltre un milione di visualizzatori, aveva lo status di rifugiato e un permesso di soggiorno in Francia. Era stato arrestato durante un viaggio in Iraq nell'ottobre 2019 e successivamente trasferito in Iran. Il giorno dopo che le Guardie rivoluzionarie avevano annunciato la notizia dell'arresto di Zam, il quotidiano francese Le Figaro ha riferito che il signor Zam era stato attirato a visitare Baghdad con il pretesto di incontrare l'ayatollah Ali Sistani, leader sciita iracheno a Najaf, dove era stato arrestato.
Ruhollah Zam è stato il primo di almeno tre dissidenti recentemente rapiti dalle autorità iraniane dai paesi vicini. Il 1° agosto 2020 si è diffusa la notizia del rapimento di Jamshid Sharmahd, attivista dissidente. Secondo la sua famiglia, è stato rapito dalle forze di sicurezza della Repubblica islamica dell'Iran negli Emirati Arabi Uniti, mentre era in viaggio per l'India.
Il 1° novembre 2020, IHR ha riferito che l'ex leader del Movimento di lotta araba per la liberazione di Ahwaz, Habib Farajullah Chaab, meglio noto come Habib Alaswad, era stato arrestato in Turchia e trasferito in Iran.
Iran Human Rights aveva precedentemente avvertito delle conseguenze di non aver affrontato violazioni così palesi del diritto internazionale, con una risposta adeguata. IHR, ancora una volta invita la comunità internazionale a condannare e rispondere ai rapimenti di attivisti dissidenti e all'esecuzione di Ruhollah Zam, con la massima fermezza.

https://iranhr.net/en/articles/4527/

 

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