IRAN - Shayan Saeedpour, minorenne al momento del reato, è stato impiccato il 21 aprile nella prigione di Saqqez.

21 Aprile 2020 :

Shayan Saeedpour, minorenne al momento del reato, è stato impiccato il 21 aprile nella prigione di Saqqez. Saeedpour era una delle circa 80 persone evase dalla stessa prigione di Saqqez il 27 marzo (vedi NtC 27/03/2020). Ricatturato nei giorni successivi, la sua procedura di esecuzione è stata accelerata, verosimilmente come “monito” per i detenuti che protestano contro l’inazione del governo di fronte all’epidemia di coronavirus, epidemia che nelle carceri sovraffollate ha provocato diverse rivolte, alcune delle quali culminate in evasioni di massa. Destino simile aveva subito nei giorni scorsi un altro detenuto evaso da Saqqez, Mostafa Salimi, catturato in Iraq, riportato a Saqqez e impiccato l’11 aprile (vedi NtC 11 aprile). IHR ha condannato fermamente l'esecuzione del giovane, e chiede una forte reazione internazionale. Il direttore di IHR, Mahmood Amiry-Moghaddam, ha dichiarato: "L'esecuzione di minorenni è un crimine internazionale e deve essere condannata dalla comunità internazionale, in particolare dai governi europei. Il mondo deve dimostrare che i diritti umani fondamentali non sono dimenticati sotto la pandemia del Coronavirus".
Shayan Saeedpour è stato arrestato dopo che si era costituito alla polizia. È stato processato con l’accusa di aver ucciso Soleiman Azadi durante una lite in strada il 16 agosto 2015. Considerato che il giovane era nato il 21 settembre 1997, il giorno dell’omicidio aveva esattamente 17 anni, 10 mesi e 25 giorni.
Il 23 ottobre 2018 la prima sezione del tribunale della regione del Kurdistan lo ha condannato a morte per omicidio di primo grado, e a 80 frustate per aver bevuto alcolici. La Corte Suprema ha confermato il verdetto nel febbraio 2019. Secondo i familiari, il ragazzo, prima del reato commesso, era in cura da uno psichiatra. I familiari di Saeedpour sono stati convocati alla prigione di Saqqez (secondo altre fonti a Sanandaj), dove lunedì hanno avuto un ultimo colloquio con il ragazzo.
Una fonte molto vicina alla famiglia ha riferito a Hengaw (Hengaw Organization for Human Rights) che alla madre della persona uccisa, che aveva deciso di perdonare Saeedpour, è stato impedito di entrare nel carcere di Saqqez, e formalizzare il “perdono”. Come è noto, per il codice islamico, i parenti della vittima possono sia partecipare in prima persona alle esecuzioni, in alcuni casi anche calciando lo sgabello da sotto i piedi dell’impiccato, sia, al contrario, “perdonare”. Il “perdono” può avvenire dopo un risarcimento (dyia, prezzo del sangue) o gratuitamente.
Secondo i familiari, il ragazzo, prima del reato commesso, era in cura da uno psichiatra. I familiari di Saeedpour sono stati convocati alla prigione di Sanandaj, dove lunedì hanno avuto un ultimo colloquio con il ragazzo. La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo vieta chiaramente sia l'esecuzione che la condanna all’ergastolo per coloro che commettono un crimine prima di compiere 18 anni. Mentre per tutti i casi di omicidio (tranne la legittima difesa e l’omicidio involontario) in Iran è prevista la pena di morte, quando si tratta di minori una recente modifica dell'articolo 91 del codice penale consente ai giudici di valutare il grado di maturità di un giovane, e considerare una eventuale pena alternativa. Una fonte vicina alla famiglia di Shayan ha detto a IHR: "Circa due anni dopo il suo arresto, il tribunale ha disposto una perizia psichiatrica su Shayan per scoprire se era abbastanza maturo per realizzare o meno la natura del crimine. Gli esperti gli hanno posto solo una domanda e hanno concluso che si era reso conto della natura del crimine". La stessa fonte ha riferito a IHR che il giovane soffriva di un disturbo psichiatrico, per il quale però in carcere riceveva sure inadeguate. IHR sottolinea ancora una volta che l'articolo 91 del codice penale islamico iraniano rivisto non è sufficiente per fermare le esecuzioni minorili. Le autorità iraniane devono smettere di emettere condanne a morte per minorenni senza eccezioni.

 

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