MORATORIA. RADICALI: IL PIANO DI COMUNICAZIONE DELLA RAI È INADEGUATO E QUINDI INUTILE

Sergio D'Elia, segretario di NtC

05 Giugno 2007 :

“il Governo che noi sosteniamo continua a non comprendere che sulla Moratoria della pena di morte stiamo perdendo tempo e che stiamo riuscendo nel “miracolo” dell’ennesimo rinvio della Risoluzione all’Assemblea Generale del “MAI”. Così comincia la dichiarazione dei cinque parlamentari radicali (Beltrandi, Cappato, D’Elia, Mellano, Turco), della Segretaria (Bernardini) e della Presidente (Farina Coscioni) di Radicali Italiani, dopo 3 giorni e 3 notti di occupazione della Rai
“Di fronte a questo fatto, con il rischio di perdere un’occasione unica per realizzare una riforma di portata mondiale, la Rai non ha saputo far altro che impegnarsi a un piano di comunicazione che bene che vada raggiungerà in una settimana sei milioni di persone. Si tratta di un piano assolutamente inadeguato ad informare l’opinione pubblica su quello che sta accadendo e, dunque, sostanzialmente inutile al fine di creare nell’arco di pochi giorni le condizioni di conoscenza e di consapevolezza necessarie a determinare un esito diverso da quello – fallimentare – che si prepara in piena continuità con quanto è avvenuto negli ultimi tredici anni.
Continuiamo perciò la nostra occupazione nonviolenta della Rai con l’obiettivo che sia consentito nelle prossime ore e giorni a decine di milioni di persone – con il minimo il doppio o il triplo di quanto previsto – di essere raggiunte dalla conoscenza su quanto sta accadendo sulla Moratoria.
Questo obiettivo può essere ad esempio raggiunto con adeguati spazi, eventi speciali di prima serata, approfondimento quotidiani nei telegiornali e nelle trasmissioni di intrattenimento di massimo ascolto come quelle della domenica pomeriggio.
Noi riteniamo doveroso ed opportuno continuare la nostra lotta nonviolenta che si sostanzia non solo in questa occupazione della sede Rai, ma anche nello sciopero della fame ad oltranza che alcuni di noi hanno iniziato il 16 aprile scorso affinché vi sia nell’iniziativa italiana ed europea un vero e proprio colpo d’ala senza il quale la presentazione della Risoluzione all’ONU farebbe la stessa fine di quelle precedenti: un altro, l’ennesimo, rinvio”.
 

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