NESSUNO TOCCHI CAINO: ESECUZIONE IN VIRGINIA NON FERMA DIMINUZIONE NEGLI USA

12 Novembre 2009 :

in relazione all’esecuzione negli Stati Uniti di John Allen Muhammad, meglio conosciuto come il 'cecchino di Washington', Sergio D'Elia, segretario di Nessuno tocchi Caino, ha dichiarato all’ADNKRONOS: "L'esecuzione perpetrata oggi in Virginia non mette in discussione la tendenza alla diminuzione delle condanne a morte e delle esecuzioni registrata negli ultimi anni negli Usa. Ed anche il numero di detenuti nei bracci della morte e' sceso".
"Non leggerei quindi questa esecuzione come un'inversione di tendenza - ha continuato D'Elia - negli ultimi 5 anni negli Stati Uniti la diminuzione delle esecuzioni e' stata costante, tanto da raggiungere una cifra inferiore a 50. Questo anche perche' vi e' una sempre piu' forte diminuzione del favore dell'opinione pubblica americana nei confronti della pena capitale. Sempre piu' americani scelgono l'ergastolo senza condizionale piuttosto che la pena di morte".
Secondo poi i recenti dati sulla pena capitale e' sempre la Cina a detenere il primo posto della triste classifica con almeno 5 mila esecuzioni l'anno, anche se da tre anni circa e' stata registrata una riduzione tra il 15 ed il 20% per effetto della riforma giudiziaria che ha dato alla Corte Suprema del Popolo cinese il potere esclusivo di ratificare le condanne a morte.
La Cina e' seguita dall'Iran con 342 esecuzioni per quest'anno, l'Arabia Saudita con 61, gli Stati Uniti con 45.
L'Associazione poi pone in evidenza la questione irachena dal momento che in Iraq nel 2009 vi sono state 35 esecuzioni capitali, numero che rischia comunque di aumentare perche' vi sono mille detenuti nel braccio della morte, 150 dei quali rischiano di essere giustiziati in tempi brevi perche' hanno esaurito gli appelli. Il grande timore e' che con le elezioni a gennaio ci possa essere un’accelerazione delle esecuzioni. Ed anche se il presidente del parlamento iracheno Iyad al-Samarrai ha chiesto una moratoria durante la campagna elettorale, Al Maliki ha respinto tale richiesta.
Da sottolineare infine che sono diminuite le condanne a morte in Vietnam a seguito di un'importante riforma del sistema giudiziario che ha ridotto il numero dei reati che prevedono la pena di morte da 29 a 21: è stata cancellata la pena di morte per i reati di corruzione, di contraffazione, spendita di banconote false e altri.
 

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