RADICALI: PANNELLA, APPRENDO DAL MINISTRO FRATTINI CHE L'ESECUZIONE DI AZIZ È (PER ORA) CONGELATA. CORRISPONDO DOVEROSAMENTE E INTERROMPO (PER ORA) SCIOPERO DELLA SETE

Marco Pannella

02 Novembre 2010 :

“Alle 16.30 il Ministro degli Esteri Franco Frattini mi ha comunicato quanto segue: il vicepresidente iracheno con il quale, in assenza del presidente Al Maliki abbiamo avuto in queste ultime ore stretti e prolungati contatti ci comunica che, avendo Tarek Aziz presentato appello e dovendo dunque prima compiersi l’intero percorso giudiziario iracheno, il governo ha stabilito che fino ad allora non vi saranno esecuzioni dei condannati a morte dei quali si sta discutendo.”, ha reso noto Marco Pannella.
L’impegno del Governo – continua il leader Radicale - dopo questo primo consistente risultato continuerà, e in dialogo continuo con i Radicali, come da parte sua anche il sottosegretario Gianni Letta si è affrettato, amichevolmente, a confermarmi.
Dinnanzi a questo primo risultato, anche per doveroso corrispondere nonviolento ad una manifesta e concretizzatasi buona volontà da parte del governo Berlusconi, sospendo, interrompo per ora, lo sciopero della sete, mentre il pieno della lotta e della costruzione politica Radicale continuerà al massimo la lotta per la vera e propria Rivoluzione Nonviolenta a partire proprio dall’Italia e dal Nonviolent Radical Transnational and TransParty. Questa dovrà affermarsi contro la realtà letteralmente, anche se diversamente goebbelsiana e antidemocratica dei mass media, che sta ritardando l’ennesimo, sicuramente vincente, nuovo incontro con il popolo, la gente, e gli  italiani che condividono in modo profondissimo i grandi valori dell’onestà, della legalità, della grande rivoluzione americana, i cui padri fondatori sempre più si affermano come padri e buoni padri anche per il nostro tempo e il nostro mondo.
Al signor Presidente della Repubblica, al quale anche in tal modo reiteriamo il grande rispetto e il grande affetto che gli portiamo, torneremo nelle prossime ore a fornire quella prova che per le elezioni europee gli fornimmo sul pericolo gravissimo che correva in quei giorni il minimo di democrazia residua in Italia, e che oggi, in modo ancor più vasto e letteralmente spaventoso, di nuovo si ripropone, per non dire che si sta compiendo. Riprenderò a bere come ho intenzione tra alcune ore, avendo di queste bisogno per approfondire sufficientemente la situazione in corso di evoluzione e la sua solidità.
 

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