SINGAPORE: SECONDO MALESE CONDANNATO A MORTE PER TRAFFICO DI DROGA

17 Novembre 2021 :

Un cittadino malese di 39 anni di origine indiana è stato condannato a morte a Singapore il 17 novembre 2021 per traffico di droga.
Questa condanna capitale giunge nelle settimane in cui un altro trafficante di droga, un malese di origini indiane di 33 anni, attende l'esito del suo ultimo appello per evitare l’esecuzione, che inizialmente era prevista per il 10 novembre, ma che è stata sospesa dalle autorità di Singapore per motivi legati al COVID-19.
Munusamy Ramarmurth, un supervisore nel settore delle pulizie, è stato condannato a morte il 17 novembre dall’Alta Corte di Singapore. Secondo i media, era stato arrestato con una borsa di droga nella sua moto parcheggiata lungo Harbourfront Avenue.
Le analisi stabilirono che i 6,3 kg di sostanza granulare rinvenuta nella borsa contenevano 57,54 g di eroina.
Il giudice Audrey Lim, in una motivazione scritta rilasciata il 15 novembre, ha spiegato la sua decisione di riconoscere come colpevole Munusamy, dicendo di non credere alla sua affermazione secondo cui pensava che la borsa contenesse telefoni cellulari rubati.
Il giudice ha anche respinto l’affermazione secondo cui l’imputato avrebbe permesso a un connazionale di riporre temporaneamente la borsa nel contenitore posteriore della sua motocicletta in modo che un altro uomo potesse ritirarla in seguito.
Munusamy, che lavora a Singapore da 14 anni, è stato arrestato il pomeriggio del 26 gennaio 2018 nella stanza degli addetti alle pulizie dell'Harbourfront Centre Tower 2.
È stato poi condotto fino alla sua moto nel parcheggio all'aperto della Keppel Bay Tower. Una borsa di plastica rossa, contenente droga, fu trovata sulla sua moto.
Durante il processo, Munusamy ha detto di aver permesso a un malese di nome Saravanan di riporre temporaneamente la borsa nel contenitore della sua moto. Ha aggiunto che Saravanan gli avrebbe assicurato che un uomo noto come "Boy" l'avrebbe ritirata.
Munusamy ha affermato di ritenere che la borsa contenesse telefoni cellulari rubati perché nel luglio 2017, Saravanan e Boy gli avevano chiesto di aiutarlo a conservare alcuni telefoni rubati.
Saravanan avrebbe detto all’imputato che gli oggetti nella borsa erano "panas".
Munusamy ha affermato che il termine significa "oggetto rubato", sebbene il suo avvocato, Mahadevan Lukshumayeh, non abbia contestato che il termine potrebbe riferirsi anche a droghe illegali.
Il giudice Lim ha concluso che le affermazioni di Munusamy fossero inventate e che l’imputato conoscesse il contenuto reale della borsa.

 

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