06 Aprile 2012 :
tribunali islamici di Al-Shabaab hanno condannato due uomini alla lapidazione, punizione che è stata eseguita direttamente dai giudici, ha reso noto il giornale online Somalia Report. Una sentenza è stata eseguita nel distretto di Bal'ad del Medio Shabelle nei confronti di un uomo, Ahmed Ismail Bo'or, originario di Mukay Dheere, accusato di aver ucciso un uomo d'affari, Muse Sheikh Ali. Il giudice del tribunale lo aveva accusato anche di altri reati, tra cui rapina. "Quest'uomo era un peso per la popolazione della regione, ha ucciso un commerciante e derubato molti della loro proprietà, ed era reo confesso", ha detto il giudice Ahmed Idris Abi Yahya. Inoltre, l’amministrazione Al-Shabaab nel villaggio di Shaan della regione del Basso Shabelle ha lapidato un ragazzo di 24 anni, Abdi Nur Salah Sandheere, accusato di aver stuprato e ucciso una ragazza di 17 anni nel dicembre 2011. Secondo il tribunale, l'uomo ha ucciso la ragazza dopo averla violentata. Il caso era stato segnalato ai miliziani Al-Shabaab dai genitori della ragazza. La gente è accorsa numerosa ad assistere all’esecuzione. Gli Al-Shabaab rivendicano l’applicazione della legge islamica della Sharia nel governo delle regioni sotto il loro controllo, ma molti leader religiosi somali e di altri studiosi islamici contestano la loro interpretazione e messa in pratica della legge islamica. "Quando una persona viene condannata alla lapidazione, ci sono molte condizioni da rispettare: non è qualcosa che si può concludere in due o tre giorni; ci devono essere prove o testimoni oculari che stabiliscano la fattispecie criminale, ma Al-Shabaab non fornisce né prove evidenti né testimoni. Stanno uccidendo la gente senza alcun senso”, ha dichiarato al Somalia Report il leader religioso somalo Abdi Dahir Abdul.