11 Giugno 2018 :
22 maggio 2018: The Death Penalty Project, in collaborazione con Veritas, lancia “12 anni senza esecuzioni: lo Zimbabwe è pronto per l'abolizione? ” uno studio sull’opinione pubblica nazionale, che fornisce per la prima volta dati completi e contestualizzati sull’opinione della popolazione nei confronti della pena di morte.
Per capire la posizione dell’opinione pubblica nei confronti della pena di morte, è stato effettuato un sondaggio rappresentativo a livello nazionale su un campione di 1.200 cittadini dello Zimbabwe. La ricerca è stata condotta dal dottor Mai Sato, Università di Reading, in collaborazione con l'Università dello Zimbabwe. Tra le domande chiave, agli intervistati è stato chiesto cosa conoscono della pena di morte, se sono dell’opinione che lo Zimbabwe dovrebbe muoversi verso l'abolizione e come valutano la pena di morte rispetto ad altri provvedimenti della giustizia penale.
Ci sono tre conclusioni principali tratte dai risultati:
1. Il supporto alla pena di morte è relativamente basso
- Il 61% dei cittadini dello Zimbabwe sostiene il mantenimento della pena di morte (il 41% pensa che dovrebbe ‘assolutamente’ essere mantenuta e il 20% che ‘probabilmente’ dovrebbe essere mantenuta);
- Di fronte a una serie di scenari tipici di casi, la maggioranza dei cittadini ha rifiutato di imporre la pena di morte in cinque casi su sei.
Anche se la maggioranza dei cittadini dello Zimbabwe ha espresso il proprio sostegno alla pena di morte si tratta comunque di un numero molto più basso di quello che ci si potrebbe aspettare in un paese dove la pena di morte è ancora in vigore. Inoltre, la riluttanza dei cittadini nell’infliggere la pena di morte in diversi casi in cui la sentenza potrebbe essere applicata suggerisce che il supporto per questa potrebbe essere molto più basso nella pratica.
- Il supporto per la pena di morte non è radicato
- Il 92% dei cittadini ritiene che ci siano provvedimenti diversi dalle esecuzioni per ridurre i crimini violenti;
- L’80% dei cittadini favorevoli alla pena capitale sarebbe disposto ad accettarne l'abolizione se questa dovesse diventare la nuova politica del governo.
I risultati suggeriscono che la pena di morte non è un problema che i cittadini dello Zimbabwe ritengono particolarmente importante, se il governo ne decidesse l’abolizione, questa decisione sarebbe ampiamente accettata.
- La conoscenza circa la pena di morte è limitata
- L’83% dei cittadini non era a conoscenza che lo Zimbabwe non ha effettuato esecuzioni negli ultimi dieci anni
- Il 45% non era a conoscenza che il metodo di esecuzione del paese è l’impiccagione.
Gli intervistati erano generalmente poco informati circa l'uso della pena capitale nello stato e le loro opinioni erano quindi basate su una conoscenza incompleta della questione.
La ricerca fornisce dati cruciali per aiutare i responsabili delle politiche dello Zimbabwe, in particolare coloro che desiderano abolire la pena capitale, ma si trovano di fronte al dilemma di un sostegno pubblico apparentemente forte alla pena di morte.
Il Dr. Mai Sato, University of Reading e autore del rapporto, afferma:
“La relazione punta a smuovere l'opinione pubblica al di là di una questione binaria di abolizione o di conservazione della pena di morte e rivelare ciò che i cittadini pensano realmente dell'argomento.
Alcuni dei risultati più interessanti nella relazione sono quelli che rivelano che molti cittadini non si erano resi conto che il paese effettua esecuzioni da più di 12 anni e che più di nove intervistati su dieci credono che pene alternative sarebbero più efficaci nel ridurre i crimini violenti nel loro paese.”
Parvais Jabbar, co-direttore esecutivo del progetto dice:
“Questa ricerca illuminante arriva in un momento decisivo per lo Zimbabwe. Il Presidente Emmerson Mnangagwa ha pubblicamente richiesto in passato l'abolizione della pena di morte. I risultati dovrebbero servire ad assicurare ai politici che l'opinione pubblica non è contraria all’abolizione in Zimbabwe. Ci auguriamo che possa ulteriormente incoraggiare tutti i governi dei paesi mantenitori a mettere in discussione le loro ipotesi sull’opinione della popolazione.”