USA - Alabama. La Corte Suprema degli Stati Uniti ordina di rivedere il caso di Vernon Madison.

06 Marzo 2019 :

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha ordinato 5-3 all’Alabama di rivedere il caso di Vernon Madison. La decisione odierna in parte contraddice una precedente sentenza della stessa Corte Suprema del 6 novembre 2017 (vedi). Madison, 68 anni, nero, è accusato di aver ucciso, nell’aprile 1985, un agente di polizia, Julius Schulte. Venne condannato a morte a fine 1985 nella Mobile County. La condanna venne poi annullata per irregolarità a sfondo razziale nella formazione della giuria popolare. Venne di nuovo condannato a morte nel 1990, e la condanna venne di nuovo annullata per la testimonianza irregolare di uno degli esperti utilizzati dalla pubblica accusa. Nel terzo processo (1994) la giuria popolare votò (8-4) per una condanna all’ergastolo, ma il giudice non tenne conto della raccomandazione ed emise una condanna a morte. Il 15 marzo 2017 (vedi) la Corte d’Appello dell’11° Circuito stabilì che Madison non poteva essere giustiziato in quanto le sue gravi condizioni mentali gli impedivano di comprendere il motivo per il quale dovrebbe essere ucciso dallo stato. In quell’occasione la Corte d’Appello stabilì che, anche a seguito di due gravi infarti nel 2015 e 2016, Madison aveva subito gravi danni cerebrali, e non aveva più memoria dei fatti occorsi, e non era in grado di comprendere il fatto che lo stato volesse giustiziarlo, e il perché. Il 6 novembre 2017 (vedi) la Corte Suprema degli Stati Uniti aveva annullato all’unanimità la sentenza della corte d’appello, ritenendo che la materia fosse sufficientemente regolata da leggi federali. La stessa Corte Suprema però, due mesi dopo (vedi 26/01/2018) ha sospeso l’esecuzione di Madison un quarto d’ora prima che avesse luogo. Quando è arrivata la sospensione, Madison aveva già consumato l’ultimo pasto, nel suo caso 2 arance. Madison, difeso negli ultimi anni dall’avvocato Bryan Stevenson di Equal Justice Initiative, si era rivolto per un ultimo ricorso alla Corte Suprema con due motivazioni, una riguardava le sue sopravvenute condizioni mentali, l’altra il fatto che l’Alabama era uno dei pochi stati dove era possibile emettere condanne a morte anche senza l’unanimità della giuria popolare. Questa legge è stata cambiata nel 2017 dopo che era stata giudicata incostituzionale, e Madison contesta di essere stato condannato ai sensi di una legge nel frattempo dichiarata incostituzionale. Nell’immediatezza della sospensione non fu chiaro quale delle due motivazioni avesse indotto la Corte Suprema a disporre la sospensione. Oggi, nella motivazione, i 5 giudici favorevoli hanno scritto che per stabilire la “competenza” (così si chiama in termini legali la sanità mentale di un imputato) conta ciò che un detenuto comprende, non quale condizione di salute fisica o mentale comprometta la sua comprensione. La mancanza di memoria di un reato, ha scritto la giudice Kagan, non è di per sé prova di “incompetenza”, anche se può esserne un segno. "Se l'Alabama vuole giustiziare Madison, ai sensi dell’Ottavo Emendamento, deve dimostrare che Vernon è in grado di comprendere perché". Non esprimendo alcuna opinione sulla questione ultima della competenza di Madison, la Corte ha rinviato il caso ai tribunali statali per una nuova determinazione delle competenze utilizzando lo standard legale corretto.

 

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