04 Novembre 2018 :
La Corte Suprema di Stato ha dichiarato incostituzionale una parte della legge capitale, quella che, una volta emessa una condanna a morte, affida solo all’Amministrazione Penitenziaria la valutazione sulla “competenza” di un detenuto ad essere giustiziato. La Corte ha votato 4-3, ed ha trovato che la legge attualmente in vigore nello stato viola sia la costituzione statale che quella federale laddove non garantisce i diritti del giusto processo e della eguale tutela. I casi in discussione erano quelli di Bruce Ward e Jack Greene. In due casi separati i due detenuti del braccio della morte avevano sollevato il tema della malattia mentale diagnosticata all’epoca del processo, ma non con un grado di gravità da escludere la condanna a morte, ma poi peggiorata nel corso della detenzione. Come è noto, un detenuto non può essere giustiziato se la sua valutazione mentale fa presumere che non sia in grado di comprendere che sta per essere ucciso, e soprattutto per quali motivi. Le due sentenze emesse oggi contestano che la valutazione sulla “competency” possano essere affidate ad una entità amministrativa. Entrambe i casi sono stati rimandati alle corti di primo grado perché sia il giudice naturale a disporre le verifiche del caso. Ward, 61 anni, bianco, è stato condannato a morte nel 1990 con l’accusa di aver ucciso, nel 1989, durante una rapina in un negozio, una commessa, Rebecca Doss, 18 anni. Ward ha una diagnosi di schizofrenia paranoide. La sua esecuzione era prevista per il 17 aprile 2017 (vedi) ma, per il ricorso deciso oggi, venne sospesa il 14 aprile (vedi) dalla Corte Suprema di Stato, decisione confermata il 17 aprile (vedi) dalla Corte Suprema degli Stati Uniti. Jack Gordon Greene, 63 anni, bianco, è stato condannato nel 1992 per l'omicidio del 69enne Sidney Jethro Burnett il 23 luglio 1991. In precedenza, il 18 luglio, ha anche ucciso il proprio fratello, Turner Greene, 45 anni, in Carolina del Nord. Greene soffre di allucinazioni psicotiche. La sua esecuzione era stata ficcata per il 9 novembre 2017 (vedi) ma venne sospesa dalla Corte Suprema di stato per valutare il ricorso deciso oggi.