USA - Diminuisce dell’1,3% la popolazione carceraria negli Stati Uniti.

23 Maggio 2019 :

Diminuisce dell’1,3% la popolazione carceraria negli Stati Uniti. Uno studio di VERA (Vera Institute of Justice) rileva che la popolazione carceraria nel 2018 è calata di quasi 20.000 unità rispetto al 2017, e di 144.200 unità rispetto a quando toccò il picco massimo, nel 2009. VERA ha utilizzato le statistiche ufficiali delle Amministrazioni Penitenziarie dei singoli stati, e del BOP (Bureau of Prisons), l’agenzia federale che ogni anno pubblica statistiche esaustive sulle prigioni federali. Mancano in questo studio i dati sulle prigioni locali e di contea, le cosiddette “jail”, che nel complesso ospitano in media tra le 700.000 e le 750.000 persone. Il BOP elabora in maniera molto completa i dati che pubblica, ma per questo motivo i suoi studi escono con un certo ritardo. In attesa dei dati di BOP, e di quelli di un’altra agenzia federale, il Bureau of Justice Statistics (BJS), che, anche per tagli al budget, sono attesi per la fine del 2019/inizio 2020, VERA ha preso i dati grezzi, ed ha lavorato su quelli. Nelle prigioni statali alla data del 31 dicembre 2018 erano detenute 1.291.348 persone, in quelle federali 179.898, per un totale di 1.471.200 persone. Si tratta di un calo dell’1,3% rispetto alla stessa data del 2017. Il calo non è uniforme, nel 2018 i detenuti federali sono diminuiti dell’1,7%, quelli statali dell’1,3%, ma siccome quelli statali sono molti di più, anche il tasso di calo generale è dell’1,3%. Rispetto al 2009, anno che registrò il numero più alto di detenuti (1,615,487), la diminuzione è del 8,9%. Con il 2018, sono 7 anni di seguito che la popolazione detenuta diminuisce. Gli stati che hanno avuto il più alto tasso di diminuzione sono Missouri (-6,8), Delaware (-6), Minnesota (-5,7), New York (-5,6), e Massachusetts (-4,8). Nel complesso la popolazione detenuta è diminuita in 31 stati. Negli altri 19 stati è aumentata. La percentuale più alta di aumento si è registrata in Iowa (+4,4), Idaho (+4,2), Vermont (+3,6), Utah (+3,6), Indiana (+3,3). Il calo dei detenuti viene spiegato dagli autori dello studio con le modifiche alla legislazione entrate in vigore in diversi stati, modifiche che hanno abbassato le pene per alcuni reati, o hanno agevolato l’accesso alle pene alternative. L’aver facilitato l’accesso alle pene alternative in alcuni stati ha però avuto un effetto contrario, perché molte persone sono state rimandate in carcere, a volte con pene aumentate, a causa di violazioni tecniche al regime alternativo, non a seguito di nuovi reati. In alcuni stati la diminuzione dei detenuti è legata direttamente ad una diminuzione dei reati gravi. Ad esempio lo stato di New York ha visto per il 10° anno consecutivo un calo dei detenuti, al punto che il governatore Cuomo ha annunciato la chiusura di 3 carceri. Nello stato di New York il tasso di reati violenti è sceso al livello più basso dal 1975 ad oggi. Altri stati, ad esempio il Missouri, hanno un tasso di criminalità in aumento da diversi anni a questa parte, ma a causa del sovraffollamento del sistema carcerario, che causa un aggravio di bilancio, le pene per alcuni reati, ad esempio legati alla marjuana, sono state abbassate, e nonostante la crescita dei reati, i detenuti sono diminuiti di 2.000 unità. I risparmi generati dal minor numero di detenuti sono stati investiti in misure di prevenzione, di assistenza alle tossicodipendenze, e a misure dedicate alla riabilitazione.

 

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