USA - Florida. La Corte Suprema della Florida “riabilita” le condanne a morte emesse senza unanimità.

02 Febbraio 2020 :

La Corte Suprema della Florida smentisce una sua sentenza di 4 anni fa, e “riabilita” le condanne a morte emesse senza unanimità. In una drammatica inversione resa possibile da cambiamenti nella composizione della Corte, la Corte Suprema della Florida, con la sentenza State v. Poole, ha ripudiato le sue precedenti decisioni che richiedevano che le condanne a morte venissero emesse all’unanimità. "La nostra corte ... ha sbagliato", hanno detto i giudici, quando ha stabilito nel 2016 che le condanne a morte inflitte dopo raccomandazioni non unanimi della giuria hanno violato le costituzioni statali e federali. La Corte, il 23 gennaio 2020, con la sentenza State v. Poole ha ripristinato la condanna a morte inflitta a Mark Anthony Poole nel 2011 dopo un voto 11-1 della giuria popolare. Applicando la sentenza Hurst v. State del 2016, il 4 febbraio 2018 (vedi) Il giudice Jalal Harb della Polk County aveva annullato la condanna a morte e ordinato la ripetizione della fase di sentenza, ossia della determinazione della condanna. Nel suo parere non firmato, oggi la maggioranza della Corte ha affermato che la sentenza Hurst aveva frainteso la sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti, sentenza che richiederebbe l’unanimità nel momento in cui le singole aggravanti devono essere riconosciute valide, ma questo concetto di unanimità non è esteso, secondo la Florida, alla valutazione complessiva dell’equilibrio tra aggravanti e attenuanti, e cioè alla determinazione della pena. L’equilibrio tra aggravanti e attenuanti infatti, secondo la Corte ella Florida, prende in considerazione anche fattori come la misericordia, che non è un elemento fattuale e in quanto tale non richiede l’unanimità (per la precisione, la MANCANZA di misericordia, secondo questa sentenza, non necessiterebbe di unanimità). L'avvocato di Poole, Julius Chen, ha definito la nuova sentenza "a dir poco sorprendente" e ha affermato che la difesa "sta esplorando attentamente le strade per un'ulteriore ricorso" del caso. La sentenza potrebbe ripristinare le condanne a morte di dozzine di detenuti della Florida che, in base alle precedenti decisioni della Corte avevano ottenuto l’annullamento delle vecchie condanne e la ripetizione della fase di sentenza, spesso conclusa, dopo un accordo con la pubblica accusa, con l’emissione di condanne all’ergastolo senza condizionale. La nuova sentenza si applicherebbe solo ad alcune decine di condanne a morte che sono state riesaminate dalle corti dal 2016 al 2017, quando il Parlamento della Florida ha modificato la legge, ed ha inserito l‘obbligo di unanimità della giuria popolare nella legge capitale. Uno dei giudici della Corte Suprema ha messo per iscritto il suo forte dissenso. Secondo il giudice Jorge Labarga la Corte "ha fatto un passo indietro e ha rimosso una protezione significativa per la giusta applicazione della pena di morte in Florida." "La maggioranza", ha detto, "riporta la Florida ad avere una legislazione tra le più estremiste del paese. La maggioranza dà il via libera al ritorno ad a una pratica che non è solo in contrasto con le leggi di tutti gli stati che applicano la pena di morte tranne uno (Alabama, ma in alcuni casi anche in Missouri e Indiana una condanna a morte può essere emessa da un giudice se la giuria popolare si blocca in una posizione di non unanimità, ndr), e in contrasto con la pena di morte federale." La composizione della Corte Suprema della Florida è cambiata drasticamente nel 2019, quando 3 giudici liberali e moderati hanno raggiunto l’età del pensionamento obbligatorio, e sono stati sostituiti con 3 giudici conservatori. La sentenza odierna considera possibile che la nuova maggioranza parlamentare, più conservatrice, potrebbe decidere di modificare la legge che era stata emanata nel 2017, e tornare alla possibilità di emettere condanne a morte non unanimi. Quanto al caso di Mark Anthony Poole, 57 anni, nero, venne condannato a morte nel 2005 (vedi 04/05/2005 e 25/08/2005) con l’accusa di aver picchiato a morte Noah Scott, 24 anni, durante un furto nella sua abitazione il 12 ottobre 2001, e di aver violentato e ferito gravemente la ragazza di Scott, il cui nome viene tenuto riservato. L’11 dicembre 2008 (vedi) la Corte Suprema della Florida aveva annullato la condanna a morte (non il verdetto di colpevolezza) ritenendo “sbagliate” le domande fatte a diversi testimoni circa i precedenti penali dell’imputato. Poole era stato di nuovo condannato a morte dopo un voto 11-1 il 28 giugno 2011. Come è noto, nel 2016 la Corte Suprema Usa, e a seguire quella di stato, hanno dichiarato incostituzionali le condanne emesse non all’unanimità. 

 

altre news