USA - Missouri. La Corte Suprema degli Stati Uniti ha respinto il ricorso di Russell Bucklew che, per gravi patologie ai vasi sanguigni, non vuole essere giustiziato con l’iniezione letale

02 Aprile 2019 :

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha respinto 5-4 il ricorso di Russell Bucklew che, per gravi patologie ai vasi sanguigni, non vuole essere giustiziato con l’iniezione letale. Il caso è da tempo davanti ai giudici. Bucklew, 51 anni, bianco, venne condannato a morte nel 1997 con l’accusa di aver ucciso, il 21 marzo 1996, Michael Sanders, 27 anni, il nuovo convivente della sua ex fidanzata. Bucklew è stato anche condannato per aver rapito, picchiato e violentato la ex fidanzata, Stephanie Pruitt, 21 anni, per aver ferito un poliziotto, e la madre di Stephanie Pruitt. La Corte Suprema del Missouri il 22 maggio 2014 (vedi) aveva sospeso l’esecuzione prevista per quel giorno. L’uomo ha una malattia congenita dei vasi sanguigni, l’emangioma cavernoso, e due tumori al naso e alla gola. I suoi difensori sostengono, supportati da pareri medici qualificati, che lo stato delle vene di Bucklew lo espone a seri rischi di malfunzionamento dell’iniezione letale, come è avvenuto il 29 aprile 2014 in Oklahoma con l’esecuzione di Clayton Lockett. Bucklew aveva chiesto, oltre al rinvio, che la sua esecuzione venisse videoregistrata perché il quasi certo malfunzionamento potesse essere documentato “a futura memoria”. Il Procuratore Generale del Missouri, Josh Hawley, sosteneva che grazie al trattamento farmacologico il tumore alla bocca e alla gola si è ridotto, e non avrebbe creato problemi per l’iniezione letale. Il 20 maggio 2014 (vedi) la Corte d’Appello dell’8° Circuito aveva disposto un rinvio di 60 giorni dell’esecuzione, ma il giorno dopo (vedi 21-05-2014) il plenum della stessa Corte aveva annullato il rinvio. L’esecuzione è stata sospesa di nuovo il giorno dopo, questa volta dalla Corte Suprema degli Stati Uniti. Il 3 agosto 2018 (vedi) 23 ex agenti penitenziari avevano diffuso un documento in cui prendevanoo posizione contro l’eventuale esecuzione di Bucklew, sostenendo che un'esecuzione ad alto rischio pone un onere ingiustificato sui dipendenti dell’Amministrazione Penitenziaria. "La partecipazione degli agenti penitenzi alle esecuzioni è incredibilmente traumatica anche nelle migliori circostanze", ha affermato Tejinder Singh, l'avvocato che ha depositato il rapporto a nome degli agenti penitenziari. Ha detto che il peso è significativamente peggiore quando entra in gioco una condizione medica. "Ma quando, come in questo caso, c'è un rischio reale che l'esecuzione presenti imprevisti a causa della particolare condizione medica del detenuto, il rischio diventa veramente intollerabile, e non vi è alcuna buona ragione per costringere dei dipendenti pubblici a partecipare a queste esecuzioni", aveva detto Singh.

 

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