USA - Nebraska. La Corte Suprema di Stato non ha annullato 8 "vecchie" condanne a morte.

28 Gennaio 2019 :

La Corte Suprema di Stato non ha annullato 8 vecchie condanne a morte. Come è noto, il Nebraska, con un voto parlamentare che aveva visto anche molti repubblicani schierarsi a favore, nel 2015 aveva abolito la pena di morte. Il governatore Pete Ricketts (bianco, Repubblicano) aveva posto il veto, ma il veto era stato superato con un voto del parlamento che, come prevede la legge, doveva avere una maggioranza di almeno 2/3. In seguito il governatore si era fatto promotore, in parte direttamente, e in parte attraverso suo padre, di una campagna referendaria che il 9 novembre 2016, con una maggioranza del 57% degli elettori, ha portato alla reintroduzione della pena di morte, o meglio, all’annullamento dell’abolizione. La ACLU (American Civil Liberties Union) è una importante organizzazione che difende i diritti civili e le libertà individuali negli Stati Uniti. Il 4 dicembre 2017 (vedi) la sua sezione del Nebraska, e la sua sezione che si occupa esplicitamente della pena di morte (ACLU Capital Punishment Project) assieme allo studio legale O’Melveny & Myers (una prestigiosa “law firm” con oltre 700 avvocati e un fatturato annuo di 700 milioni di dollari) aveva reso noto di aver avviato una azione legale davanti alla Lancaster County District Court in cui, oltre a contestare alcuni aspetti “tecnici” del referendum, si sosteneva che comunque, poiché la pena di morte “per un certo lasso di tempo era stata abolita”, tutte le condanne a morte antecedenti la reintroduzione del 2016 dovevano essere annullate. Oggi la Corte Suprema, esaminando il ricorso collettivo di 8 detenuti del braccio della morte, ha confermato il verdetto della Lancaster County District Court ed ha bocciato l’idea dell’annullamento automatico per tutti i casi, ma ha lasciato la porta aperta ai ricorsi individuali dei singoli condannati a morte.

 

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