USA - Pennsylvania. Il giudice federale John E. Jones approva “l'alleggerimento” delle condizioni di detenzione nel braccio della morte.

27 Aprile 2020 :

Il giudice federale John E. Jones ha approvato l’accordo che “alleggerisce” le condizioni di detenzione nel braccio della morte della Pennsylvania. L’accordo era stato raggiunto il 18/11/2019 (vedi), e risolveva una causa promossa dall'American Civil Liberties Union of Pennsylvania, Abolitionist Law Center con sede a Pittsburgh e altri due studi legali contro l’Amministrazione Penitenziaria (DOC, Department of Corrections). Con questo accordo l’Amministrazione si impegna a cessare la pratica di tenere i detenuti del braccio della morte in isolamento “in automatico”. Sarà ancora possibile per l’Amministrazione ricorrere all’isolamento, ma solo in casi singoli, per motivi disciplinari, di particolare sicurezza, o sanitari, e comunque per periodi limitati. 3 anni fa (vedi 9 febbraio 2017) la Corte d’Appello del 3° Circuito (una corte federale) aveva dichiarato incostituzionale all’unanimità l’uso estensivo dell’isolamento che veniva attuato nel braccio della morte dello stato. Quella sentenza era stata sollecitata dagli stessi richiedenti di oggi, ma faceva riferimento alla pratica di tenere in isolamento anche le persone la cui pena di morte era stata annullata e che erano in attesa della ripetizione del processo. Con l’accordo che entra in vigore oggi, il principio che l’isolamento automatico violi l’Ottavo e il Quattordicesimo Emendamento (alla Costituzione degli Stati Uniti) è stato esteso anche ai detenuti nei cui confronti la condanna a morte è attiva. In 14 pagine di motivazione il giudice John E. Jones III, della Corte distrettuale degli Stati Uniti per il Middle District of Pennsylvania, ha definito le condizioni precedenti "draconiane" ed espresso "assolutamente nessuna esitazione" nell'accettare l'accordo proposto, che ha affermato "Attua una radicale modifica delle condizioni di confinamento dei detenuti." Secondo la causa, i detenuti nel braccio della morte in Pennsylvania (l’ultimo rilevamento di Death Row Usa ne segnala 147 al 1° gennaio 2020) venivano tenuti in isolamento dalle 22 alle 24 ore al giorno, in piccole celle sempre illuminate. Secondo un comunicato stampa dell'Abolitionist Law Center, l’accordo prevede, tra gli altri punti, che i detenuti saranno tenuti in un regime uguale a quello dei detenuti “normali” in alta sicurezza. Il DOC terrà ancora i condannati a morte in strutture selezionate, ma nel nuovo regime saranno inserite “almeno 42 ore e mezza alla settimana” di attività fuori dalla cella, compresa l’aria, l’uso della biblioteca legale, pasti in comune e altri diritti concessi alla popolazione carceraria generale. I detenuti nel braccio della morte riceveranno anche i privilegi telefonici giornalieri (15 minuti al giorno) e potranno beneficiare di visite “con contatto” con familiari, avvocati e consulenti religiosi, attività religiose di gruppo, un cortile all’aperto, docce quotidiane, possibilità di lavorare e accesso ad attività aducative, nonché di assistenza mentale per coloro che soffrono gli effetti dell’isolamento di lungo termine. Il DOC aveva già iniziato ad applicare il nuovo regime prima della ratifica odierna. Witold Walczak dell'ACLU della Pennsylvania in un comunicato stampa a novembre aveva dichiarato: "Siamo grati che il Governatore Tom Wolf e il Segretario del DOC John Wetzel abbiano concordato di smettere di usare l’isolamento permanente e di adottare politiche umane per gestire i bracci della morte della Pennsylvania". La Pennsylvania ha una moratoria sulle esecuzioni e non compie esecuzioni dal 1999. Diversi altri stati hanno recentemente adottato misure simili per migliorare le condizioni di detenzione per i detenuti nel braccio della morte. Il 3 maggio 2019 (vedi), una corte d'appello federale in Virginia ha stabilito che la precedente politica del Commonwealth di tenere in isolamento 23 o 24 ore al giorno i detenuti del braccio della morte costituiva una punizione “crudele e insolita”, e come tale violava l'ottavo emendamento. Due mesi dopo, nel mezzo di una causa federale contro le condizioni nel braccio della morte, il South Carolina ha posto fine alla consuetudine di tenere i detenuti del braccio della morte in un isolamento 23 ore al giorno in celle senza finestre (vedi 11 luglio 2019). Nel settembre 2019, l'Oklahoma ha messo fine alla pratica di alloggiare i detenuti del braccio della morte in isolamento in una struttura sotterranea che i gruppi per i diritti civili avevano definito "disumana e oppressiva". I gruppi avevano minacciato azioni legali se lo stato non avesse avviato riforme. Decenni di ricerche mostrano che l’isolamento, come quello sperimentato dai prigionieri nel braccio della morte, è profondamente dannoso per la salute mentale, e gruppi internazionali per i diritti umani lo hanno paragonato alla tortura.

 

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